Quello di oggi è il terzo confronto tra governo e sindacati per introdurre elementi di flessibilità nell’età di pensionamento. Le prossime riunioni sono già programmate per il 28 su erogazione degli assegni e 30 giugno sul mercato del lavoro.Intanto davanti al ministero del Lavoro si sta svolgendo un sit-in dei lavoratori precoci che chiedono di andare in pensione dopo aver maturato il requisito di 41 anni di contributi versati.
Per il governo al tavolo ci sono il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini. Entrando nella sede del ministero del Lavoro, il leader della Uil, Carmelo Barbgallo, ha sottolineato che “le rivendicazioni dei sindacati e il risultato elettorale hanno cambiato il clima” all’interno del Governo, ora più disponibile al confronto.
Barbagallo ha aggiunto che Cgil, Cisl e Uil non sono interessati a un’anticipazione pensionistica. “Non vogliamo penalizzazioni – ha concluso – chiediamo che i lavoratori precori possano andare in pensione dopo 41 anni di contributi”.