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Spettacolo, sindacati, momento drammatico per tutto il settore. Servono ammortizzatori sociali ed investimenti

redazione
Febbraio23/ 2021

“E’ il momento di fare degli investimenti mirati per creare lavoro e anche cultura e coesione sociale”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, riferendosi alle manifestazioni che dei lavoratori dello spettacolo hanno organizzato davanti e teatri e cinema di tutta Italia.

“Quelli previsti nelle prime proposte che con noi hanno discusso su cultura, spettacolo e turismo – ha detto parlando del recovery plan a Rainews 24 – devono essere finalizzati. E’ il momento di un grande investimento straordinario che non gestisca solo l’emergenza, ma che dia una crescita a tutte queste attività e settori. Questo significa anche discutere dei criteri di assegnazione dei fondi e sostenere tutte le attività che producono cultura e spettacolo, dove c’è una precarietà senza precedenti. Quindi, l’altro tema che chiediamo è affrontare una qualità dei diritti nel lavoro e un sistema di ammortizzatori che sia davvero universale”.

“È un momento assolutamente drammatico per il mondo della cultura, dello spettacolo e delle arti, ma anche un momento in cui dobbiamo guardare alle opportunità per salvare questo settore così importante. Anche attraverso il recovery plan noi riusciremo ad avere risorse da investire in un settore importantissimo per il nostro Paese, che è quello della cultura e dello spettacolo”, ha sottolineato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Abbiamo centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori che da un anno sono drammaticamente fermi e parliamo anche di un settore così fortemente caratterizzante la cultura del nostro Paese, l’immagine dell’Italia nel nostro Paese. Intrecciato ad un sistema del turismo assolutamente fondamentale per l’economia. Innanzitutto bisogna coprire il reddito di questi lavoratori. Abbiamo più volte chiesto che vengano modificati gli ammortizzatori sociali: oggi abbiamo troppi lavoratori, in particolare in questo settore, che non hanno un’adeguata copertura. Alcuni non ce l’ hanno proprio per niente. E poi bisogna investire, creare condizioni perché i teatri, i cinema possano essere riaperti in sicurezza. Significa moltissimo per il nostro Paese. C’è un vecchio canto delle lavoratrici tessili di inizi ‘900 che diceva: ‘vogliamo il pane ed anche le rose’, ecco, allo stesso modo, il pane, il reddito, il lavoro, la cultura come pane quotidiano per l’anima, per noi questo è fondamentale. Per il sistema paese e per tanti lavoratori, spesso sconosciuti: conosciamo soltanto i grandi nomi, ma dietro ai grandi nomi ci sono migliaia di uomini e di donne che vogliono riprendere a lavorare e guardare al futuro. I ristori sono stati importanti ma purtroppo non sono arrivati a tutti e spesso sono arrivati in ritardo. Dobbiamo anche entrare in una logica di investimento nella cultura, che è centrale per il nostro Paese. Ne abbiamo bisogno tutti”.

“Il settore della cultura produce il 6% del PIL. Non possiamo né vogliamo lasciare soli lavoratrici e lavoratori: chiediamo a gran voce al Governo di impegnarsi con urgenza per riaprire cinema e teatri in sicurezza. Rilanciare il settore dello spettacolo significa non solo restituire a tutti gli operatori del settore sicurezza, reddito e professionalità, ma anche dare spazio alla crescita culturale del Paese. Chiediamo che il Governo, nei progetti del Recovery Plan, consideri questo settore come asset strategico per il futuro”. È quanto ha dichiarato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil.

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