Stellantis macina profitti, e dunque ha tutte le condizioni per affrontare le difficilta italiane. Lo dichiarano in una nota Simone Lodi e Maurizio Oreggia, responsabili auto della Fiom, commentano gli eccellenti risultati finanziari presentati oggi dal gruppo che fa capo a John Elkann, a partire dal ricco premio di risultato distribuito ai dipendenti.
“Stellantis – dicono Lodi e Oreggia- ci ha comunicato i dati relativi al Premio di Risultato del 2023 che verrà riconosciuto a lavoratrici e lavoratori nel mese di aprile 2024. Il premio è strutturato per l’80% relativamente alla redditività dell’intera area europea allargata e per il 20% relativamente a tre indicatori specifici delle attività in Italia. La quota legata alla redditività regionale è stata raggiunta al 100% mentre quella specifica è stata raggiunta al 50,7% a fronte del fatto che dei tre indicatori, sono in miglioramento quelli legati a qualità e costo di trasformazione, mentre non è stato raggiunto quello legato alla quota di mercato Italia”.
Il tutto porta a quote di premio di 1.781 euro, 1.879 euro, 2.204 euro a seconda delle tre aree professionali. Il premio beneficerà della tassazione agevolata del 5% e sarà anche aggiunto un “special premium” di 300 euro a cui verrà applicata la tassazione ordinaria. Il premio risulta essere maggiore di quello erogato nel 2023.
Il quadro generale è di un fatturato globale in crescita del 6% e di un utile in crescita dell’11% che si attesta a 18,6 miliardi di euro. “Questi numeri – osservano i sindacalisti- ci dicono che Stellantis è una multinazionale che macina profitti anche in contesto globale certamente difficile nell’ambito dell’automotive. Stellantis ha quindi tutte le condizioni per affrontare le criticità nel nostro Paese”.
Anche per questo, proseguono , “Le situazioni negli stabilimenti italiani risultano difficilmente conciliabili con i numeri record del gruppo. Cassa integrazione, contratti di solidarietà, condizioni di lavoro in progressivo peggioramento, incertezze per le prospettive produttive ed occupazionali, sono la realtà quotidiana con la quale ci confrontiamo. Fino al punto che l’AD Tavares nei giorni scorsi ha messo in discussione le attività future di Mirafiori e Pomigliano. Tutta questa situazione, inoltre, si scarica anche su migliaia di lavoratrici e lavoratori delle aziende dell’indotto, già oggi in fortissima difficoltà per le scelte strategiche di Stellantis tra internalizzazioni di attività e identificazione di nuovi fornitori esteri”.
“Questa situazione va rovesciata- concludono i due sindacalisti- Stellantis, nell’ambito del tavolo automotive presso il Mimit, deve assumersi le proprie responsabilità per traguardare le garanzie per tutti gli stabilimenti, definendo allocazioni di modelli anche mass market in ognuno di questi, garantire l’occupazione e valorizzare i centri di ricerca e sviluppo”.