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Termini Imerese, si apre la fase di cessione

redazione
Settembre09/ 2021

“Si è svolto, in presenza e in video conferenza, l’incontro sula vertenza Blutec convocato dal Vice Ministro Todde con la presenza delle istituzioni territoriali, del Ministero del Lavoro e dei Commissari straordinari. Il Ministero ha comunicato di non aver approvato il programma concordatario presentato dai Commissari e di aver dato incarico agli stessi di procedere alla presentazione di un programma di cessione”. Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom-Cgil Sicilia

“Per quanto riguarda le unità produttive di Ingegneria Italia – aggiungono – si sta arrivando alla chiusura del percorso di cessione di Atessa e Tito Scalo e alla presentazione di un bando per Rivoli. Stessa cosa accadrà alle unità produttive di Blutec di Asti e Orbassano. La Fiom ha chiesto che sia garantita la continuità produttiva e occupazionale. Inoltre, ci dovranno essere incontri specifici nei siti”.

“Situazione complessa e critica è quella di Termini Imerese – proseguono -, le proposte arrivate nel mese giugno non sono state valutate come efficaci ma occorre del tempo per trovare una solida soluzione industriale che garantisca la reindustrializzazione del sito e la continuità occupazionale per tutti i lavoratori, compreso l`indotto”.

“Il programma di cessione darà ulteriori 24 mesi di tempo per il rilancio industriale del sito accompagnando il percorso con ammortizzatori sociali a tutela della continuità occupazionale – aggiungono i sindacalisti -. L’ulteriore tempo a disposizione deve essere impiegato al meglio, ma serve un cambio di strategia e di passo con un maggiore impegno da parte del Governo e delle Istituzioni locali a trovare una soluzione, rispettando l’impegno assunto con i lavoratori, dal momento che Fiat ha abbandonato i lavoratori del sito siciliano. Occorre inoltre un ruolo attivo di Invitalia per costruire una compagine societaria con la partecipazione pubblica per dare solidità e garanzia al progetto di rilancio”.

“Sul territorio siciliano e italiano ci sono importanti realtà industriali, pubbliche e private che sfruttando le risorse economiche -dal programma di sviluppo al Pnrr- potrebbero costituire un progetto di rilancio che può anche rispondere a crisi strutturali dell’industria, come quella dei semiconduttori, della produzione di mezzi per la mobilità e dare prospettive occupazionali anche per i giovani del territorio – affermano poi -. Il tavolo deve trasformarsi da informativo a tavolo di confronto e trattativa per arrivare il più rapidamente possibile a condividere un percorso che accompagni chi è prossimo alla pensione e favorisca l`occupazione di giovani”.

“Il Vice Ministro Todde – concludono – si è impegnata a rendere il tavolo permanente e a riconvocare le parti nelle prossime settimane. Nei prossimi giorni si terrà una campagna assemblee negli stabilimenti”.

Il ministero, affermano il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano e il segretario generale di Palermo e Trapani Antonio Nobileci “ha comunicato ufficialmente l`interruzione del concordato e l`incarico all`amministrazione straordinaria di procedere alla presentazione di un programma di cessione per tutte le realtà di Blutec e Ingegneria Italia. Le otto proposte di interesse che sono state presentate nell`ultimo Bando, che riguardavano l`unità di Termini Imerese, sono state giudicate non idonee a soddisfare i requisiti necessari sia dal punto di vista finanziaria, industriale e occupazionale. La situazione che si prospetterà nel breve è la cessione del ramo Metal (Atessa), per il quale c`è già un una realtà imprenditoriale che risponde ai requisiti industriali e di salvaguardia occupazionale. Invece per i rami di Chemical, Lighting ed Engineering per il momento ci sono state alcune manifestazioni di interesse e procederanno con i bandi”.

“Come Fim-Cisl abbiamo ribadito l`importanza per queste realtà di concludere positivamente le operazioni con soggetti in grado di dare la massima garanzia occupazionale e di prospettiva industriale – hanno aggiunto -. La situazione per Termini Imerese ha una condizione di criticità elevata. Il programma di cessione consentirà la possibilità di avere un ulteriore periodo di 24 mesi di Cassa Integrazione, nel mentre si dovrà procederà a trovare una soluzione industriale. Siamo fortemente preoccupati, sono passati oltre 10 anni senza trovare una soluzione concreta e positiva della vertenza. Sono stati 10 anni costellate da fallimenti da parte delle massime Istituzioni, Governo e Regione, e dell`Agenzia Invitalia. Come Fim-Cisl abbiamo la necessità di individuare una chiara responsabilità politica per attuare una vera azione reindustrializzazione che in questi anni è mancata.

E` necessario per noi chiarire come proseguirà il percorso di confronto, che pretendiamo sia congiunto con le organizzazioni sindacali per trovare una soluzione Industriale che garantisca l`occupazione degli oltre 700 lavoratori. Abbiamo inoltre chiesto chiarimenti rispetto le indiscrezioni emerse su un eventuale ruolo di Fincantieri sull`area. Il Governo in merito ha ribadito che tutte le interlocuzioni verranno esaminate con l’obiettivo di costruire soluzioni, che verranno presentate alle organizzazioni sindacali solo quando hanno una loro possibilità concreta e positiva”.

“Da parte del Ministero dello Sviluppo Economico – concludono – si è ribadito la volontà di affrontare diversamente la vertenza Termini Imerese, si è data la disponibilità ad incontri sistematici per verificare quali soluzioni industriali da attuare nel sito Siciliano. Abbiamo preso atto che non c`erano soluzioni, ora bisogna utilizzare il tempo a disposizione per trovare una soluzione”.

“Il piano di cessione di Blutec, che sarà redatto dalla Amministrazione straordinaria nelle prossime settime e comunque entro il termine massimo di sessanta giorni, dovrà prevedere soluzioni per tutti gli stabilimenti, compresi quelli per cui è più difficile trovare un acquirente, a iniziare da Termini Imerese”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm.

“Ci è stato comunicato – spiega Ficco – che il piano così detto concordatario predisposto dai commissari straordinari non è stato approvato. Come noto si trattava di un piano in cui non avevamo mai creduto e che anzi avevamo più volte contrastato nel merito. Ora però attendiamo di conoscere il piano di cessione e soprattuto la strategia del Ministero per riqualificare il sito di Termini Imerese, nonché gli altri che eventualmente non dovessero trovare un acquirente”.

“Pensiamo che si possa partire dall’Accordo di Programma – conclude Ficco – a suo tempo stipulato per Termini Imerese, magari emendandolo e coinvolgendo Invitalia, magari in modo più attivo e responsabile che nel passato. Il piano di cessione ci darà difatti 24 mesi di tempo per trovare finalmente una soluzione industriale, ma si tratterà evidentemente della ultima possibilità che non può assolutamente essere sprecata. Speriamo che si possa volgere lo sguardo a quelle produzioni e a quelle tecnologie che si sta pensando di riportare o di allocare per la prima volta in Europa, in particolare nei comparti della elettronica e della elettrificazione. Il Governo ha 24 mesi per mantenere le promesse fatte in questi anni ai lavoratori e ai cittadini di Termini Imerese, e quindi pretendiamo un confronto più serrato, dove poter avanzare proposte concrete come parti sociali”.

TN

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