Il peggio è passato per l’economia tedesca e la ripresa non è più un miraggio; gli addetti ai lavori, il governo e gli industriali tedeschi hanno letto così il terzo rialzo consecutivo segnato a luglio dall’indice Ifo relativo alla fiducia delle aziende tedesche che ha toccato inoltre questo mese i massimi da un anno (89,2).
“Le aspettative delle imprese indicano che stiamo assistendo a una svolta” – ha detto il capoeconomista dell’istituto di ricerca, Gernot Nerb, aggiungendo che la ripresa si vedrà dalla seconda metà dell’anno, a partire dall’inizio del terzo trimestre.
Il rialzo della fiducia delle imprese registrato dall’Ifo a luglio si basa in effetti solamente sulle attese relative ai prossimi sei mesi, passate in un mese da 98,6 a 100,2 punti.
L’altra componente su cui si basa il calcolo dell’indice, ovvero il giudizio sulla situazione attuale, scende, al contrario, da 79,4 a 78,7 punti. Gli analisti si attendevano inoltre a luglio un balzo dell’indice ancora maggiore, a 89,5 punti.
Nondimeno, per il presidente degli industriali tedeschi Michael Rogowski, l’indice Ifo a luglio dimostra “che il peggio è passato e la fiducia ritorna”. Tutti i settori economici, secondo le rilevazioni Ifo, esclusa l’edilizia, sono in miglioramento, ma quello che più ‘infiamma’ la fiducia è il commercio al dettaglio.
Da parte sua, un portavoce del Ministero dell’economia e lavoro tedesco ha notato come l’indice Ifo “rientri tra i segnali che indicano una ripresa congiunturale”, quella su cui il governo continua a scommettere, tanto da lasciare inalterate, nonostante il calo dello 0,2% del pil registrato nel primo trimestre (e seguito al -0,03% dell’ultimo trimestre 2002) le previsioni di una crescita allo 0,75% per quest’anno e al 2% per il prossimo anno.
Secondo il governo, inoltre, le riforme economiche e sociali messe in atto (l’ultima delle quali, quella della sanità, da cui si attendono risparmi per 20 miliardi di euro) “stanno facendo partire la ripresa”.
Alcuni addetti ai lavori puntano anche il dito sui tagli fiscali messi in campo dal governo tedesco per rilanciare la domanda interna, nonchè sul fatto che la prevista ripresa dell’economia mondiale nella seconda parte dell’anno sarà un traino per l’export.
Ma la cautela è ancora d’obbligo, osservano gli economisti, tra quali c’è pure chi pronostica che il pil tedesco del secondo trimestre sarà ancora in territorio negativo, mentre la crescita nell’anno sarà praticamente nulla.
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