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Tim, sindacati: con uno spezzatino a rischio migliaia di esuberi

redazione
Gennaio25/ 2022

“In un gruppo industriale che oggi occupa circa 43.000 lavoratrici e lavoratori, una operazione di spezzatino, inevitabilmente andrebbe a causare migliaia di esuberi che il Paese non può permettersi, e che noi con forza intendiamo scongiurare”. Lo scrivono in una nota i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom Uil.

Per i tre sindacati “il primo incontro con il nuovo Ad di Tim non ha sciolto alcuno di questi forti dubbi. Fino al 2 marzo, data di presentazione del nuovo piano di impresa, si lavora su diversi contesti. Ad oggi, non è stata decisa alcuna strada precisa, a partire da quella dello scorporo. Ipotesi oggetto naturalmente di studi approfonditi nei termini di analisi dei pro e dei contro ma non ancora stabiliti. Non riteniamo sia esagerato paventare un finale molto simile a quello che ha coinvolto Alitalia”, scrivono.

“La nostra posizione non è contraria a logiche di mercato che favoriscano una concorrenza leale sulla qualità dei servizi erogati alla cittadinanza, ma qualunque scelta va fatta scongiurando drammi occupazionali, e la definitiva uscita dello Stato da un settore strategico sia sul piano nazionale che su quello continentale, tutto questo nell`interesse primario dello sviluppo tecnologico e sociale del nostro Paese” evidenziano i tre sindacati per i quali “siamo ancora in tempo per evitare decisioni sbagliate. Ma questo presuppone un forte coinvolgimento e la massima chiarezza di tutti nella convinzione che la partita legata al futuro di Tim e del settore delle Tlc, non possa essere la sommatoria di mere e molteplici operazioni finanziarie”.

“Nel tempo che ci separa dalla presentazione del piano industriale occorrerà lavorare incessantemente, in azienda come nel settore e nei confronti della politica, per creare una consapevolezza sulla giustezza delle nostre argomentazioni” sottolineano Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom Uil.

I sindacati invitano il governo “a uscire definitivamente da quel cono d`ombra nel quale si è nascosto sul tema della rete di nuova generazione. Tim sta preparando un piano industriale fondamentale, che può avere un esito a nostro avviso disastroso.
Il confronto sulla costruzione di questo Piano, che giudicheremo con grandissima attenzione, dovrà avere ritmi serrati ed è opportuno che si sappia che per parte nostra lavoreremo, anche con il coinvolgimento dei lavoratori, a difesa della unicità dell`azienda, dei livelli occupazionali e del futuro industriale per la risoluzione della debolezza della governance attraverso un ruolo attivo delle istituzioni e contro ogni ipotesi che preveda Good e Bad company”.

Il prossimo 3 febbraio si svolgerà l`attivo unitario di tutte le Rsu confederali di Tim per rafforzare in azienda la nostra posizione, analizzare la situazione e valutare le nostre azioni future”.

E.G.

redazione