“I lavoratori della azienda Smith di Saline di Volterra stanno lottando con onore, da oltre un mese, per difendere il loro posto di lavoro, stretti tra le braccia di un’intera comunità, quella della val di Cecina, che sta manifestando una solidarietà fattiva davvero esemplare”. Così Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Toscana.
“I bambini delle scuole che hanno sfilato nelle manifestazioni sindacali, mentre cantavano ‘il futuro siamo noi’ e i messaggi che continuano ad arrivare anche attraverso i loro disegni, non solo è emotivamente toccante, ma ci mette di fronte a un impegno ulteriore, che diventa sia educativo per le nuove generazioni e, nello stesso tempo, una lezione per tutti noi. Come si difende il lavoro e il pane, e mantenere intatti quei valori essenziali di solidarietà, progresso sociale e culturale, che il mondo del lavoro ha sempre portato con sè, in un ritrovato rapporto generazionale e comunitario, è segno di un’emancipazione importante. La democrazia è conflitto, certamente un conflitto ordinato e coordinato, come stiamo portando avanti, e non è nostra intenzione mollare, fino a quando non vi sarà un’alternativa alla chiusura dello stabilimento e il ritiro della procedura di licenziamento collettivo”.
“Troviamo completamente fuori luogo i messaggi aziendali circa il poter mettere i lavoratori in libertà. Una forzatura del genere, rischirebbe di incentivare ulteriormente la conflittualità, con tutte le conseguenze del caso. Certe volte, è davvero incomprensibile come un’impresa possa solo pensare che, di fronte alla chiusura, ci potevano essere il rispetto dei tempi di consegna degli scalpelli. Forse, l’azienda farebbe bene ad accelerare ulteriormente i tempi di presentazione del piano industriale, dando un segnale chiaro che lo stabilimento ha un futuro con la salvaguardia dei livelli occupazionali, invece di porre elementi che hanno solo un vago intento provocatorio”, conclude Braccini.