Giunge al suo culmine in Veneto la mobilitazione nazionale indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs per denunciare il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro dell’industria turistica (grandi catene alberghiere, parchi divertimenti del Garda e tour operator), scaduto da sei anni. Per l’intera giornata di sabato 7 settembre 2024 è stato indetto uno sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, con appuntamento nel pomeriggio a Venezia, da sempre evento simbolo dell’industria turistica, per una mobilitazione itinerante, a bordo di una motonave, che partirà dal porto di Fusina e farà tappa all’hotel Danieli per un primo presidio e poi a Santa Maria Elisabetta, al Lido di Venezia, per un secondo presidio fisso fino a fine giornata.
Lo stato di agitazione era stato dichiarato dalle tre sigle sindacali a seguito dell’interruzione del negoziato con Federturismo (Federazione nazionale dell’industria dei viaggi e del turismo del sistema Confindustria) e Aica (Associazione italiana Confindustria alberghi), aperto da due anni e rimasto allo stallo (con una prima rottura dei negoziati nel novembre scorso e uno sciopero nel dicembre 2023), nonché alla luce della sottoscrizione del rinnovo di tutti gli altri contratti nazionali del settore.
Questa iniziativa si aggiunge alle territoriali e vedrà la partecipazione di oltre 150 tra delegati e operatori sindacali delle tre federazioni di categorie, che alzeranno la voce per dire con forza “Il contratto ci spetta!” a nome degli oltre 10mila lavoratori, impiegati in più di un centinaio di aziende del comparto, per cui è applicato questo Ccnl nella nostra regione.
Prioritaria per sindacati e lavoratori è la questione salariale: a fronte di flussi turistici in continua crescita e di condizioni di lavoro particolarmente difficili, le retribuzioni rimangono infatti assai distanti dal costo della vita. Restano inoltre da affrontare anche i temi legati alla precarietà, la successione nell’appalto e l’internalizzazione, la violenza e le molestie sui luoghi di lavoro, i congedi per le donne vittime di violenza e la genitorialità.
“I lavoratori e le lavoratrici si meritano un contratto rinnovato e dignitoso, ancor più nella nostra regione dove il turismo si conferma anno dopo anno il settore trainante dell’economia, contribuendo più di tutti ad accrescere il Pil e a creare occupazione”, dichiarano Cecilia De Pantz, Giovanni Battista Comiati e Luigino Boscaro, rispettivamente segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS Veneto, aggiungendo: “Le mobilitazioni nazionale e veneta non termineranno fino alla firma di un accordo giusto ed equo per tutti”.
E si preparano alla mobilitazione anche Filcams Cgil e Uiltucs di Roma e Lazio, che proclamano per il prossimo 12 settembre il primo di due scioperi per l’intera giornata o turno di lavoro e una manifestazione di piazza, con presidio nei pressi della sede di Confindustria in piazza Gandhi a partire dalle ore 10:00 e assemblee in tutti i posti di lavoro, “per denunciare l’impoverimento delle lavoratrici e dei lavoratori di un settore sempre esaltato come volano di crescita del Paese, ma che non valorizza la professionalità e non remunera gli sforzi di chi garantisce qualità nei servizi turistici e nell’accoglienza del nostro territorio”.
“Le trattative, interrotte il 23 luglio, hanno subito una battuta di arresto a causa delle richieste irricevibili delle parti datoriali – aggiungono le organizzazioni sindacali – che miravano a precarizzare ulteriormente il settore e a indebolire il valore economico del rinnovo contrattuale. Un atteggiamento inaccettabile in una fase di boom del settore, con fatturati in crescita e carichi di lavoro senza precedenti. Un atteggiamento che certo non ripaga chi ha tenuto in piedi le aziende negli anni difficili della pandemia, pagando anche un costo economico notevole”.
e.m.