Si è svolto nei giorni scorsi a Padova un seminario internazionale dal titolo “Malattie professionali: una sfida di attualità per le organizzazioni sindacali”, organizzato da Femca Cisl, Inas e il sindacato belga Csc Energie Chimie. Sulla questione delle malattie si sono confrontati rappresentanti di patronato, organizzazioni dei lavoratori dei Paesi europei ed organismi nazionali di risarcimento degli indennizzi. Secondo gli organizzatori la mancanza di informazione e le scarse denunce degli infortuni, la differenza tra le varie legislazioni nei Paesi della Ue, la scarsa responsabilità e rappresentanza sindacale all’interno delle imprese sono i nodi principali da risolvere nel prossimo futuro. I contratti precari e la mobilità dei lavoratori, inoltre, rendono difficile individuare gli impieghi a rischio e quindi avviare il percorso di riconoscimento della malattia professionale. La Csc ha sottolineato la necessità di “un dialogo che apporti modifiche fondamentali e necessarie al regolamento europeo sulle malattie professionali”, considerando in particolare le garanzie in materia di sicurezza. Su questi temi si articolerà un impegno comune, ha spiegato il presidente dell’Inas, Giancarlo Panero, per sviluppare prevenzione, informazione e formazione, risarcimento e reinserimento del lavoratore colpito da infortunio. Il sindacato deve quindi svolgere “un ruolo autorevole di conoscenza, proposta e contrattazione sulle tutele”, sulle quali costruire un nuovo modello sociale europeo.
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