Il governo ha illustrato in una conferenza stampa il decreto sulle liberalizzazioni approvato nel pomeriggio. Sul settore dell’energia verrà accelerata la separazione tra la rete e le aziende. Sul versante dei carburanti verranno rafforzati i distributori indipendenti. Il decreto favorisce anche l’aggregazione dei servizi pubblici locali e crea l’autorità dei trasporti che regolerà le nuove concessioni, tra cui quelle dei taxi e la possibile separazione tra le ferrovie dello stato e la rete ferroviaria.
Nel settore del commercio viene indetto un concorso straordinario per 5000 farmacie con potere sostitutivo dello stato in caso le norme non vengano applicate. Verranno poi coperti i posti vacanti nelle farmacie nei piccoli centri, i giovani potranno partecipare ai concorsi anche in gestione associata e se lavorano in punti vendita diversi dalle farmacie. Infine, si andrà avanti nella diffusione dei farmaci generici.
Mentre sul fronte delle infrastrutture vi sono interventi e semplificazioni per attirare nuovi investimenti.
Riguardo alle telecomunicazioni è stata sospesa per 90 giorni l’assegnazione delle nuove frequenze televisive per valutare il modo migliore per procedere.
Novità anche sul fronte giustizia dove verrà creato uno speciale tribunale per le imprese che servirà per rendere più veloci e snelli i processi che riguardano le aziende. Sulle professioni viene confermata l’abolizione delle tariffe minime e si dovranno rendere trasparenti i compensi che andranno comunicati preventivamente. Inoltre, il tirocinio potrà essere svolto per sei mesi durante l’università. Sul fronte dei notai si è deciso un aumento di 500 posti e la rivisitazione ogni tre anni della pianta organica verrà rivista in base alle necessità.
Il decreto modifica anche la legislazione per la tutela dei consumatori rendendo la class action più semplice e con normative contro le clausole vessatorie nei contratti. Instituita anche una nuova forma di società a responsabilità limitata che potrà avere un capitale di un euro riservata ai giovani. Ancora le piccole imprese avranno una legislazione che le difenderà da eventuali pratiche non corrette poste in essere dalle grandi imprese. Verrà poi vietata la pratica per cui le banche, al momento in cui si stipula un muto, obbligano i clienti a fare un assicurazione con chi indica l’istituto.
Sul fronte delle assicurazioni verranno calmierati i prezzi, mentre su quello ferroviario le aziende non saranno più obbligate a utilizzare il contratto di lavoro delle ferrovie dello stato.
Varato il decreto. (LF)
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