Via libera della commissione Lavoro del Senato alla delega sul mercato del lavoro, compreso l’emendamento del governo che introduce il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e apre la strada a modifiche sull’articolo 18. L’approdo in aula è previsto tra martedì e mercoledì. Ma e’ gia terremoto nel mondo politico e sindacale. I Cinque Stelle e Sel hanno abbandonato i lavori della commissione: “Non accettiamo deleghe in bianco e come opposizione non stiamo ai loro giochi. Non c’è una discussione vera e hanno dato parere negativo a tutti i nostri emendamenti. Stanno facendo una pseudo-riforma che priva di qualsiasi tutela i lavoratori”, hanno detto gli esponenti di Sel e di M5S della commissione Lavoro uscendo dall’aula. Maretta anche nel Pd, che sull’emendamento ”anti articolo 18″ si e’ spaccato. L‘ex segretario Pier Luigi Bersani ha addirittura definito ”surreali” i contenuti del ddl lavoro: “E’ assolutamente indispensabile -ha detto Bersani- che il governo dica al Parlamento cosa intende fare nel decreto delegato sul lavoro, perché si parla di cose serie. Io mi ritengo una persona di sinistra liberale, penso ci sia assoluta necessità di modernizzare le regole del lavoro dal lato dei contratti e dei servizi. Ma leggo oggi sui giornali, come attribuite al governo, delle intenzioni ai miei occhi surreali”. Anche i sindacati sono sul piede di guerra: “”Risponderemo alla sordità del governo con una mobilitazione unitaria” a difesa dell’articolo 18, ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, aggiungendo che con Cgil e Uil si valuteranno iniziative comuni per “mobilitarsi e protestare con l’obiettivo di rimettere al centro la discussione sul lavoro”.
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