Circa 278 investitori internazionali hanno depositato presso il Tribunale di Braunschweig in Germania, una richiesta di risarcimento da 3,255 miliardi di euro alla casa automobilistica Volkswagen. Gli inivestitori hanno acquistato azioni Volkswagen a partire dalla metà del 2008 e ora chiedono compensazioni per le perdite causate dallo scandalo scoppiato negli Stati Uniti, che si è poi allargato all’Europa.
Lo scorso anno, dopo alcune indagini, le autorità americane avevano accusato l’azienda tedesca di frode per l’ultilizzo di un softwere illegale che aveva la funzione di ridurre le emissioni inquinanti.
L’avvocato Andreas Tilp, che rappresenta gli investitori, ha detto a Bloomberg che la causa multimiliardaria si basa sull’accusa di non aver assolto l’obbligo di informare i propri soci. Tra questi ci sono Deka, la società di gestione del risparmio delle Sparkassen, il Calpers, il fondo pensione degli insegnanti della California e alcune holding e società assicurative con sede in diversi Paesi.
Si tratta della richiesta di risarcimento danni più pesante ricevuta dal tribunale tedesco. L’ennesima che si aggiunge alle 67 già depositate. Ieri, l’agenzia di rating, Standard Ethics ha declassato la Volkswagen dandole una E, affermando che la questione Diselgate “non è solo uno scandalo di natura ambientale e di salute pubblica, ma è anche un grave esempio di distorsione della corretta concorrenza tra case automobilistiche e ha colpito gli interessi degli azionisti di minoranza e degli stakeholder“.