Amtrack, uno dei principali gruppi ferroviari statunitensi, ha annunciato oggi che taglierà nel corso del 2002 oltre 1.000 posti di lavoro e spese per 285 milioni di dollari per evitare la liquidazione.
I tagli occupazionali, pari al 4% dell’ intera forza lavoro del gruppo, porteranno, secondo le previsioni dell’ azienda, a ridurre i costi operativi di almeno 110 milioni di dollari nell’ anno fiscale 2002, ai quali si aggiungono i 175 milioni di investimenti che il gruppo farà slittare (in contrasto con le prime decisioni commerciali), per un risparmio totale appunto di 285 milioni di dollari.
Il taglio alle spese di investimento, secondo quanto reso noto oggi dallo stesso gruppo, ammonta a circa il 23% del suo investment-budget, e si tradurrà in termini pratici nella soppressione delle tratte meno redditizie.
“Stiamo cercando di riuscire ad ottenere profitti da una rete che non rende utili, tutti sanno che è praticamente impossibile, ma noi ci stiamo provando lo stesso”, ha dichiarato George Warrington, amministratore delegato di Amtrack.
Secondo Warrington, ad aggravare la situazione di bilancio del gruppo ferroviario ci sarebbero stati anche gli avvenimenti dell’ 11 settembre. La società tuttavia potrebbe essere oggetto, in tempi non lontani, di alcune soluzioni operative più estreme al vaglio in questi giorni, che potrebbero portare ad una divisione del gruppo in due strutture autonome, una dedita alla gestione dei convogli, ed una appositamente creata per la gestione ed il mantenimento della tratta ferroviaria.
Amtrack infatti non produce utili in bilancio sin dalla data della sua creazione, ovvero dal 1971.
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