Salvaguardare in prima istanza la salute e la sicurezza del lavoratore. È questo il centro del nuovo protocollo che Ania, l’Associazione nazionale fra le imprese e assicuratrici, e i sindacati di categoria, Fisac-Cgil, First-Cisl, Uilca, Fna e Snfia, hanno sottoscritto il 26 aprile.
“Si tratta di un documento – spiega Riccardo Verità, responsabile delle relazioni industriali di Ania – che aggiorna le misure per il contrasto e la prevenzione contro il covid nei luoghi di lavoro del marzo 2020, che Ania aveva stabilito con i sindacati in modo autonomo, rispetto al testo da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Questo per avere un protocollo il più possibile aderente e mirato alla realtà del mondo assicurativo. In questo accordo, riprendiamo anche il tema della vaccinazione nei luoghi di lavoro, dopo il protocollo nazionale del 6 aprile, per definire al meglio alcuni aspetti. Infatti – prosegue Verità – se guardiamo ai lavoratori direttamente rappresentati da Ania, sono, all’incirca 46mila, ossia tutti coloro che lavorano all’interno delle sedi delle compagnie assicurative. Ma c’è un esercito di oltre 200mila persone della rete agenziale, che hanno con le agenzie contratti commerciale o come procacciatori d’affari. Quindi vogliamo capire se anche per loro è possibile includerli all’interno della campagna di vaccinazione in azienda. E questo è un elemento di forte diversità con il mondo delle banche”.
Venendo ai principali contenuti del protocollo, le parti si sono impegnate alla creazione di uno specifico osservatorio per monitorare l’applicazione dei contenuti del documento e aggiornarlo sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica. La stessa organizzazione del lavoro dovrà avere come fine ultimo la protezione della salute dei lavoratori. Per questo viene incentivato il ricorso al lavoro agile, alla turnazione, allo scaglionamento degli orari e alla rimodulazione degli spazi, per ridurre al minimo i contatti. Inoltre il protocollo prevede l’utilizzo di tutti gli strumenti stabiliti dalla contrattazione, come banca ore, permessi retribuiti, congedi, nonché l’istituto delle ferie salvaguardando, per quanto possibile, la dotazione di ferie dell’anno in corso. Ania e sindacati hanno stabilito misure di sostegno per i lavoratori fragili, la cui assenza dal lavoro è equiparata al ricovero ospedaliero e non è computabile ai fini del periodo di comporto per malattia, i positivi a “lungo termine”, e la genitorialità. Infine le riunioni e la formazione si svolgeranno prevalentemente da remoto, e le trasferte nazionali e internazionali saranno possibili dopo una valutazione da parte dell’azienda sulla situazione epidemiologica nelle sedi di destinazione.
Sul tema dello smart working, Verità sottolinea come “si tratti di un’esperienza già consolidata per il mondo assicurativo. Nelle realtà più grandi questa forma organizzativa è stata introdotto già dal 2014. Certamente la pandemia ha imposto un ricorso massiccio e forzoso al lavoro da remoto. Per questo abbiamo siglato coi sindacati, lo scorso 26 febbraio, delle linee guida, per dare una bussola anche alle agenzie più piccole”.
Tommaso Nutarelli