Il ministero dello Sviluppo economico il 5 febbraio scorso avrebbe dovuto pronunciarsi sul progetto di riconversione industriale per l`ex sito Fiat di Termini Imerese per individuare una soluzione occupazionale per i 635 lavoratori in cassa integrazione da oltre 10 anni.
La caduta del governo Conte ha fermato tutto e per il momento, nonostante l`insediamento del nuovo esecutivo e la nomina del nuovo ministro, “non si hanno riscontri concreti – denuncia la Fim-Cisl in una nota – su chi stia seguendo la crisi dello stabilimento siciliano”. La Fim-Cisl inoltre, ha chiesto al ministro Giancarlo Giorgetti di convocare le parti con urgenza.
“Mercoledì 24 febbraio – prosegue la Fim-Cisl – davanti ai cancelli della Blutec di Termini Imerese i lavoratori si riuniranno in assemblea per manifestare la loro rabbia e chiederanno alle istituzioni regionali e nazionali di agire in tempi brevi rispettando gli impegni presi. Non si può perdere ulteriore tempo, lo diciamo con forza al nuovo ministro Giorgetti. Dall`inizio della vertenza, con la comunicazione di chiusura del sito sono passati 11 anni.”
“Prima dell`attuale esecutivo – conclude il sindacato – ben sette governi e otto ministri del Mise non solo non sono riusciti a trovare una soluzione industriale e occupazionale, ma nemmeno sono riusciti ad attuare forme di ricollocazione”.
E.G.