“Forti preoccupazioni” per le scelte politiche sulla siderurgia italiana vengono espresse dai delegati sindacali del comitato aziendale europeo del gruppo Riva, il quarto nella Ue con 41 stabilimenti e 27 mila dipendenti. I sindacalisti chiedono anche al governo italiano “di prestare particolare attenzione nel risolvere la questione relativa agli stabilimenti siderurgici di Genova e Taranto”.
Nell’ acciaieria di Cornigliano, nel centro di Genova, com’è noto è stata oramai sancita la fine del ciclo a caldo per motivi ambientali e nella legge finanziaria del governo è stato previsto il trasferimento delle aree ad una società pubblica a maggioranza della Regione.
Secondo i rappresentanti dei lavoratori, che si sono riuniti a Milano, le scelte politiche in Italia “rischiano di vanificare e soffocare programmi industriali importanti e decisivi per le sorti delle realtà produttive dell’ interno gruppo in Europa. Scelte che potrebbero compromettere investimenti futuri, con gravi ricadute e pesanti rischi occupazionali qualora queste diventassero operative nei termini in essere e quindi motivo di rafforzamento per quanti osteggiano la libertà industriale pur se rispettosa delle regole e delle normative”.
I sindacalisti, presieduti da Armando Tiragallo, affermano anche di essere “pronti ad intervenire con le loro organizzazioni presso i rappresentanti dei propri governi, utilizzando tutti gli strumenti in loro potere, affinchè sia salvaguardata la libertà industriale nel rispetto delle leggi ed il diritto al lavoro. Principi sanciti da tutti i paesi europei”.
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