Il calo del Pil era “largamente atteso”, anche se le dimensioni risultano “leggermente più contenute delle previsioni”. Lo dice Confcommercio commentando la stima preliminare nel quarto trimestre diffusa dall’Istat.
“Quest’ultimo elemento determina un’eredità più favorevole per l’anno che è appena iniziato (2,3% a fronte dell’1,5% stimato) – prosegue – ma non modifica l’aspettativa che il 2021 si chiuda con una ripresa decisamente inferiore al 6% fino a oggi indicato dal Governo”.
Su questa considerazione “pesano – continua la nota – le incertezze sull’evolversi della pandemia e la stima di un gennaio ancora negativo per l’attività economica sia in termini congiunturali che tendenziali. Né si possono trascurare forti dubbi sulla capacità del nostro sistema di superare le proprie debolezze strutturali semplicemente in risposta a una maggiore e repentina immissione di risorse pubbliche nell’economia, secondo l’equazione non dimostrata più soldi uguale più crescita”.