Confcommercio lancia Imprendigreen 2024, l`iniziativa che accompagna le imprese nel percorso della transizione ecologica, in collaborazione con la Scuola Universitaria Superiore Sant`Anna di Pisa ed Enea, e con il patrocinio del ministero dell`Ambiente e della Sicurezza energetica.
Secondo un`analisi di Confcommercio, oltre il 50% delle imprese del terziario, che investono in green, hanno tra i 7 e i 15 dipendenti, mentre per le più piccole la strada della transizione ecologica è ancora faticosa. Costi e burocrazia non aiutano a fare il grande salto: il 40% delle imprese, nonostante sia sensibile alle tematiche ambientali, afferma che i costi necessari per diventare sostenibili, ad oggi, sono ancora alti, il 25% lamenta eccesso di burocrazia e norme di difficile comprensione e interpretazione. Il 40% sceglie la sostenibilità per responsabilità ed impegno etico. Il 32% adotta comportamenti sostenibili perché conviene, il 27,8% delle imprese lo fa anche per un miglioramento della reputazione verso clienti/fornitori.
Buone notizie arrivano anche dal fronte delle imprese di giovani.
Il 90% dei giovani imprenditori o aspiranti imprenditori italiani dichiara, infatti, di voler promuovere la sostenibilità come parte integrante delle proprie attività.
Per il 64% degli imprenditori, infatti, green è sinonimo di riduzione dell`impatto ambientale, ma per il 44% significa anche attuare iniziative per supportare il benessere fisico e mentale dei dipendenti, o ancora per il 42% significa progettare attività di formazione e crescita professionale. Riconoscere la propria attività come sostenibile è, dunque, un obiettivo importante e il 60% degli intervistati lo fa, non solo per rispondere alle richieste esterne, ma perché è qualcosa in cui crede.
Diversi gli interventi che le imprese di Confcommercio hanno fatto per la sostenibilità. Per ridurre i consumi energetici, il 40% delle imprese ha provveduto a installare macchinari, impianti e/o apparecchi efficienti. Tra gli investimenti finalizzati al risparmio di energia, 13 imprese su 100 hanno scelto l`isolamento termico degli edifici e/o la realizzazione di edifici a basso consumo energetico e quasi 1 su 10 ha sostenuto la spesa senza incentivi.
Più marginale, invece, l`impegno delle imprese nella produzione di energia da fonte rinnovabile elettrica (7,2%) o termica (4,4%) e nella realizzazione di impianti di cogenerazione, rigenerazione e/o per il recupero di calore (2,8%). Per queste iniziative, circa la maggior parte degli investimenti è stata effettuata grazie all`erogazione di incentivi.
Ancora poco diffuse risultano anche le azioni a supporto della mobilità sostenibile, in media solo 4,8 imprese su 100 hanno acquistato automezzi elettrici o ibridi. La quota di imprese che effettuano investimenti per la gestione sostenibile di energia e trasporti varia però positivamente con il numero di addetti. I differenziali sono particolarmente elevati nell`ambito della co/rigenerazione e recupero di calore (si passa dal 2,4% delle microimprese al 17,9% delle imprese con 30 e più addetti), per l`acquisto di automezzi elettrici o ibridi (da 3,9% a 28,3%) e la produzione elettrica da fonte rinnovabile (da 5,9% a 26,3%).
Cinque imprese su dieci hanno adottato in prevalenza interventi per contenere prelievi e consumi di acqua, soprattutto quelle dei servizi e quelle di minori dimensioni. Seguono i trattamenti delle acque reflue per il controllo degli inquinanti, possibili solo nell`ambito di alcune realtà produttive, quelli per il riutilizzo e riciclo delle acque e le azioni di controllo dei contaminanti ambientali, con un coinvolgimento crescente delle imprese di maggiori dimensioni.
“La strada verso il ‘green’, spesso e volentieri, è per le imprese una strada ad ostacoli”, commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, presentando l’iniziativa Imprendigreen. “Occorre, allora, pensare insieme a sempre più efficaci azioni di supporto e accompagnamento delle imprese, soprattutto micro e piccole. Occorre farlo con politiche mirate (incentivi, linee di credito, finanziamenti pubblici, bandi), così da mettere in campo gli strumenti più idonei per una transizione che sia sostenibile, giusta ed equa”.
e.m.