Dopo 14 anni dal loro primo varo, l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza ( LEA) sarebbero ormai in dirittura di arrivo.
I LEA come previsto dall’articolo 1 del D.Lgs 229/99 sono le “ tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni”, relativi alle tre aree dell’ l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, dell’’assistenza distrettuale e dell’assistenza ospedaliera, “che presentano, per specifiche condizioni cliniche o di rischio, evidenze scientifiche di un significativo beneficio in termini di salute, a livello individuale o collettivo, a fronte delle risorse impiegate e la loro revisione era stata tentata varie volte senza raggiungere l’obiettivo
Oggi il confronto tra Stato e regioni sembra ad un punto di svolta e la previsione dell’articolo 1 del Patto per la salute 2014-16 che “nell’ambito delle disponibilità […] con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, si provvede, entro il 31 dicembre 2014,
all’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, in attuazione dei principi di equità, innovazione ed appropriatezza e nel rispetto degli equilibri programmati della finanza pubblica” potrebbe essere in tempi brevi, trasformata nel tanto atteso provvedimento legislativo.
Un ulteriore elemento di chiarimento potrà in tal senso apportare il Ministro della Salute nella sua audizione di fronte alla commissione Igiene e Sanità del Senato, programmata per il 4 febbraio nell’ambito di un’indagine conoscitiva sostenibilità SSN in cui uno degli argomenti trattati saranno proprio i nuovi LEA
Nel merito del provvedimento attualmente in discussione con le regioni, sulla base delle indiscrezioni finora filtrate si ipotizza l’introduzione di una serie di prestazioni finora escluse che verrebbero ora erogate dal SSN :E tra queste sarebbero ricomprese le seguenti
- l’anestesia epidurale per il parto e lo screening neonatale;
- l’erogazione di nuovi vaccini antivirali come varicella, pneumococco, meningococco e vaccino anti HPV, (con una spesa quantificata in 138 milioni di euro)
- · la fornitura di prodotti “aproteici” per i malati nefropatici cronici e prodotti addensanti (per un onere stimato in circa 24 milioni di euro)
- la fornitura di una serie di presidi per i disabili tra cui ausili informatici per la comunicazione per i disabili con serie limitazioni funzionali, apparecchi acustici digitali. macchine per i muscoli respiratori, vari presidi per la mobilità in bagno, carrozzine con sistema di verticalizzazione. scooter a quattro ruote, kit di motorizzazione universale per carrozzine, sollevatori fissi, fino ai carrelli servoscala per interni.
- Il riconoscimento del regime di esenzione dalla compartecipazione per una serie di nuove patologie croniche come broncopneumopatie croniche ostruttive moderate, gravi o molto gravi, ,osteomieliti croniche, , patologie renali croniche, rene policistico, sindrome da Talidomide, endometriosi
Nel provvedimento in via di elaborazione entrerebbero poi misure rivolte ad implementare i livelli di appropriatezza delle prestazioni Sia in relazione alla loro erogabilità sulla base di criteri ben definiti e limitati ( come già avviene oggi per le note Aifa sui farmaci.) e sia in riferimento a nuovi controlli da effettuare su ben 160 prestazioni già presenti nel “vecchio” nomenclatore. Si prevede anche un nuovo sistema per monitorare l’effettiva necessità di effettuare un secondo esame per la stessa esigenza diagnostica. Il secondo si effettuerà solo nel caso il primo esame non abbia dato risposte certe
Un ulteriore capitolo riguarderebbe infine l’assistenza ospedaliera con l’introduzione di misure volte a contenere la spesa attraverso una migliore utilizzazione dei servizi e delle modalità di ricovero . Il capitolo sembra prevedere la progressiva riduzione del ricorso al parto cesareo (fissando soglie massime il cui superamento darà luogo a misure disincentivanti affidate alle Regioni); maggiore appropriatezza per day hospital (con il trasferimento di molte prestazioni diagnostiche in regime ambulatoriale soggetto a ticket) e day surgery e anche per ricoveri ordinari di lungodegenza e riabilitazione.
Ancora da definire è invece l’aspetto finanziario connesso al provvedimento. I maggiori oneri connessi ai nuovi LEA sarebbero nell’ordine dei 2 miliardi a cui si farebbe fronte con i risparmi derivanti dalla migliore utilizzazione di servizi pari a circa 1,6 miliardi. Rimarrebbe in tal caso uno scoperto di circa 460 milioni a carico delle regioni . Un saldo sicuramente negativo ma che tuttavia non dovrebbe rappresentare un problema insormontabile quantunque qualche incomprensione sugli aspetti finanziari previsti dalla Legge di Stabilità si sia già recentemente registrata tra il Ministro Lorenzin e il Presidente delle regioni Chiamparino.
Roberto Polillo