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Elezioni il 25 settembre, Consiglio dei ministri ha deciso

redazione
Luglio21/ 2022

Le elezioni per il rinnovo del Parlamento si terranno il prossimo 25 settembre. Lo ha confermato il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso del Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi.

Potranno andare avanti l’esame del dl anti-crisi che il governo dimissionario Draghi si appresta a varare, dei decreti legge da convertire, ma anche del ddl concorrenza su cui è stata raggiunta la decisione unanime a proseguirne l’iter dopo l’annuncio dell’esecutivo di stralciare l’articolo 10 sui taxi (osteggiato in particolare dalla Lega). A Camere sciolte, per prassi consolidata, si interrompe l’attività legislativa, di indirizzo e di controllo delle Camere ma ci sono delle eccezioni per cui deputati e senatori vengono richiamati nel rispettivo emiciclo a svolgere l’attività parlamentare.

Secondo la prassi, queste eccezioni sono legate alla particolare natura e urgenza di alcuni adempimenti.

Per quanto riguarda l’attività legislativa, le Camere possono procedere, come prima cosa, all’esame dei disegni di legge di conversione dei decreti legge (leggi appunto il decreto anti-crisi che il governo Draghi si appresta ad approvare per ridurre gli effetti dell’aumento del costo dell’energia e per sostenere famiglie e imprese e che passerà ai due rami del Parlamento per la conversione; ma anche il dl Semplificazioni e il Dl Infrastrutture la cui discussione generale è stata calendarizzata rispettivamente il 25 luglio e il primo agosto).

Il capo dello Stato Sergio Mattarella, nelle sue dichiarazioni dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere, ha invitato i partiti “pur nell’intensa e a volte acuta dialettica della campagna elettorale” ad assicurare un “contributo costruttivo” su alcuni “interventi indispensabili”: dal contrasto all’inflazione alla sicurezza legata alla guerra della Russia contro l’Ucraina, ma anche l’attuazione nei tempi concordati del Pnrr e la lotta alla pandemia.

Ci sono poi i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali (quando la loro approvazione sia necessaria ad adempiere tempestivamente ad obblighi internazionali); gli atti dovuti perché legati all’attuazione di obblighi o impegni derivanti dall’appartenenza all’Unione europea e i disegni di legge di assestamento e rendiconto.

Infine, un’altra ‘tipologia’ di provvedimenti che non è destinata a morire con lo scioglimento delle Camere è quella di progetti di legge su cui ci sia il consenso unanime dei gruppi parlamentari perché ritenuti urgenti e purché siano ininfluenti sugli esiti della crisi. E’ il caso del ddl sulle isole (che approda nell’aula di Montecitorio domani) ma anche del ddl concorrenza, secondo quanto stabilito dalla capigruppo della Camera. La discussione generale sul provvedimento è stata calendarizzata lunedì 25 luglio ed è stata la decisione da parte del governo di stralciare l’articolo 10 sui taxi e gli ncc a sbloccare evidentemente l’unanimità. Un caso limite, visto che sul ddl concorrenza il dibattito politico è stato aspro e ha messo in fibrillazione la maggioranza che sosteneva il governo Draghi.

E.G.

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