Questa mattina si è svolto l’incontro tra l’azienda Embraco e sindacati presso l’Unione Industriali di Torino durante il quale l’azienda ha confermato i 497 esuberi su 537 lavoratori impiegati nello stabilimento di Riva di Chieri. Uilm e Fiom, al termine dell’incontro, hanno denuciato: “Embraco non ha presentato alcun piano industriale”. Inoltre, continuano i sindacati l’azienda “ha dato mandato a Ranstad HR Solutions di valutare manifestazioni di interesse da parte di eventuali società interessate a investire a Riva di Chieri avviando una reindustrializzazione e, sempre secondo le dichiarazioni dell’azienda, ci sarebbe più di un soggetto che ha formalizzato un interessamento”.
“L’azienda e le istituzioni – hanno dichiarato Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per il sindacato – devono trovare una mediazione, non possono arroccarsi su posizioni che non consentono la risoluzione del caso. È inaccettabile che tra 56 giorni, in mancanza di novità, i lavoratori vengano espulsi dalla fabbrica. La concessione di un ammortizzatore sociale in grado di dare tempo per trovare una soluzione è necessaria come l’impegno da parte aziendale di farsi carico e manifestare nei fatti, non solo a parole, la volontà di andare incontro alle richieste dei lavoratori, impegnandosi per ridurre ai minimi termini la perdita di posti di lavoro e quindi l’impatto sociale sul territorio”
Il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda critica duramente la decisione della Embraco di confermare gli esuberi decisi per lo stabilimento torinese di Riva di Chieri. “Considero l’atteggiamento di Embraco – afferma Calenda – irresponsabile, inaccettabile e contrario agli impegni assunti nel corso di vari incontri al ministero. Ho riconvocato urgentemente l’azienda e mi aspetto che tenga fede agli impegni assunti”.
A.P