In questi giorni di grave incertezza è fondamentale l`impegno di tutti per non contribuire al panico e per affrontare, con grande senso di responsabilità, l`emergenza sanitaria e le sue conseguenze economiche e sociali. Da questo punto di vista, anche la riapertura della trattativa sul CCNL dell`industria alimentare, con il nuovo incontro previsto per l`8 aprile, potrà essere un segnale positivo per tutto il sistema Paese, specialmente se le parti coinvolte saranno in grado di portare al tavolo soluzioni contrattuali mature anziché ribadire le chiusure finora riscontrate”.
Lo afferma il segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota dopo la richiesta, da parte di Federalimentare, di sospendere lo stato di agitazione nel settore. Richiesta momentaneamente accolta dai sindacati di categoria.
“Sul fatto che anche in questi giorni l`industria alimentare abbia continuato a crescere – aggiunge Rota – non riteniamo ci sia molto da speculare, se non altro perché dipende da una ingiustificata rincorsa all`acquisto da parte di chi teme un blocco produttivo e perché le conseguenze della crisi attuale possono essere pesanti sul piano dell`export. Ma è anche la conferma che il settore è in salute e può garantire caratteristiche anticicliche in diverse circostanze, grazie all`impegno delle lavoratrici e dei lavoratori: oltre 400 mila persone che non hanno mai smesso di credere nel proprio lavoro e che potrebbero contribuire ancora di più alla ricchezza del nostro agroalimentare allargando le opportunità formative, le competenze, e dunque il valore del proprio operato”.
“È importante che dall`agroalimentare riparta l`Italia – conclude Rota – ma per farlo sarà opportuno disporre di un contratto nazionale più innovativo, che sappia arginare gli appalti selvaggi, redistribuire ricchezza, offrire un welfare aziendale più moderno, e un inquadramento professionale aggiornato rispetto alla competitività dei prossimi anni”
TN