Nella giornata di ieri è stato siglato il contratto nazionale per i 4000 dipendenti civili italiani impiegati nelle quattro basi americane in Italia. A firmarlo sono stati i sindacati di categoria Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, mentre la Filcams Cgil è stata esclusa, questa volta però non per volontà dell’organizzazione. “Si tratta di una scelta grave poiché ripropone una discriminazione imposta dall’amministrazione americana che ha origini nel periodo della guerra fredda” ha affermato Franco Martini, segretario generale della Filcams Cgil, pronto a dare seguito a questa vicenda. Risale alla guerra fredda, infatti, il divieto alla Filcams di svolgere attività sindacale all’interno di questi luoghi di lavoro, negando il riconoscimento della presenza del sindacato quale soggetto di rappresentanza e soggetto negoziale nelle basi. “Appare in tutta evidenza l’anacronismo storico e politico di una scelta dell’amministrazione americana, ha continuato Martini, soprattutto nel momento in cui le stesse confederazioni hanno avviato un percorso sulle regole della rappresentanza e rappresentatività quale terreno nuovo della reciproca legittimazione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori”. Il sindacato ritiene il fatto un’offesa alla Costituzione italiana, ed è per questo che invita le altre organizzazioni sindacali, la politica e le istituzioni a intervenire.
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