Il debito pubblico è calato per il secondo mese consecutivo e a settembre si attesta a 1.883,7 miliardi di euro. È quanto emerge dal Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia. Il risultato è dovuto allo smobilizzo da parte del Tesoro di 29 miliardi dai conti della banca che compensano la crescita del fabbisogno(13,2 mld).
I tecnici della Banca d’Italia spiegano che la diminuzione nominale del debito rispetto al mese precedente (15,8 miliardi), riflette soprattutto il decumulo delle attività del Tesoro presso la Banca d’Italia (-29 miliardi, a 15,6 miliardi) controbilanciato dal fabbisogno registrato in questo mese (13,2 miliardi).
Il fabbisogno, sottolineano ancora i responsabili della Banca d’Italia, è rimasto sostanzialmente invariato rispetto a quello registrato nel corrispondente mese del 2010. Nei primi nove mesi del 2011 l’ammanco delle amministrazioni pubbliche al netto delle dismissioni immobiliari si è attestato a 63,7 miliardi, inferiore di 2,1 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2010. Escludendo le erogazioni a favore della Grecia e la quota di competenza dell’Italia dei prestiti erogati dall’Efsf, il fabbisogno nei primi nove mesi è diminuito di 5,2 miliardi. Il miglioramento è attribuibile principalmente all’aumento delle entrate fiscali (in particolare il gettito dell’Iva e i proventi delle accise sulle risorse energetiche), parzialmente controbilanciato dall’incremento della spesa per interessi. (FRN)
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