La crisi ha pesato in modo significativo sul settore metalmeccanico: dal 2007 il comparto ha perso circa un quarto della capacità produttiva installata e oltre il 30% di produzione. L’occupazione si è ridotta di oltre 250mila unità. A lanciare l’allarme è Federmeccanica che ha presentato, per la prima volta alla Camera dei deputati, la consueta indagine trimestrale sull’industria metalmeccanica.
La ricchezza creata dal settore è diminuita, dal 2007, del 18%. Per invertire la rotta “sono necessarie riforme strutturali” che incidano sulla domanda interna e consentano “un recupero competitivo del nostro sistema produttivo”.
Secondo Federmeccanica, nel primo trimestre del 2015 i livelli medi di produzione del settore metalmeccanico sono cresciuti dello 0,8% rispetto all’ultimo trimestre del 2014. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, invece, i livelli di produzione sono calati dello 0,5%.
Per l’associazione “la ripresa si presenta ancora debole e non diffusa a tutte le attività metalmeccaniche”. A crescere in misura significativa sono i volumi di produzione di autoveicoli e rimorchi (+23,9%) e quelli di altri mezzi di trasporto (+3,6%). Soffrono ancora, invece, le imprese costruttrici di prodotti in metallo (-6%) e le attività metallurgiche (-5,3%).
Per il vicepresidente di Federmeccanica, Alberto Dal Poz va lanciato un messaggio chiaro alla politica: “Chiediamo attenzione per l’industria perché siamo certi – ha detto – che con una corretta politica industriale si possa rilanciare la competitività del comparto manifatturiero”. In questo senso, secondo il vicepresidente dell’associazione, il jobs act “ha segnato un punto di partenza per aiutare concretamente le imprese a rinnovarsi e ad essere competitive” ma è fondamentale “proseguire in modo spedito sulla strada delle riforme strutturali e definire una vera politica industriale”.
Positiva la dinamica dell’export: nei primi tre mesi dell’anno l’incremento è stato del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. Sul fronte del lavoro c’è stato un minore utilizzo di ore di cig (-39,3%), mentre è proseguita la contrazione dell’occupazione nelle imprese con oltre 500 addetti (-3,2%). Inoltre, per Federmeccanica, la fase di moderata espansione “dovrebbe proseguire anche nel prossimo trimestre”.