Il fatturato dell’industria italiana a maggio ha registrato un calo dell’1,7% (dato destagionalizzato) rispetto ad aprile e una crescita del 10,8% (dato corretto effetto per gli effetti di calendario) su base annua. Il rialzo tendenziale risulta trainato dal mercato estero (+15,4%). Lo rende noto l’Istat. Nella media degli ultimi tre mesi (marzo-maggio) l’indice del fatturato dell’industria è cresciuto del 3,8% rispetto ai tre mesi precedenti (dicembre-febbraio). A pesare sul calo congiunturale è la caduta del mercato interno (-2,9%), mentre quello estero ha mostrato un lieve incremento (+0,9%). Su base annua, la crescita a doppia cifra è trainata dalla componente estera (+15,4%), mentre il mercato interno segna una crescita inferiore (+8,7%). Guardando ai gruppi principali d’industrie, su base mensile gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento per i beni intermedi (0,4%) e cali per l’energia (-8,8%), per i beni strumentali (-2,3%) e per i beni di consumo (-1,3%). All’interno di questi ultimi, i durevoli aumentano (+1,7%), mentre diminuiscono i non durevoli (-1,7%). Nel confronto tendenziale il contributo più ampio alla crescita del fatturato viene dalla componente estera relativa ai beni intermedi. Analizzando i settori di attività economica, a maggio, rispetto allo stesso mese del 2010, l’indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario, segna gli aumenti più significativi nei settori delle fabbricazioni di prodotti chimici (+38,3%) e delle attività estrattive (+18%). (LF)
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