Proseguono le trattative per il rinnovo del contratto dell’industria metalmeccanica. La plenaria arriva dopo quattro settimane di negoziato delle delegazioni trattanti in ristretta. Nonostante le distanze e le difficoltà del settore presentate da Federmeccanica e Assital, è emersa la volontà e una crescente disponibilità delle parti di proseguire il negoziato.
La sensazione che il vento stia cambiando è stata espressa anche da Francesca Re David. “Per la prima volta, dall`inizio della trattativa, Federmeccanica ha manifestato la volontà di aprire un confronto per cercare su tutti i temi delle soluzioni che consentano, in tempi brevi, di arrivare alla conclusione del contratto. Federmeccanica ha annunciato che rimangono su molti punti distanze ma che, consapevoli delle difficoltà, sono pronti a trattare su tutti i punti della piattaforma – prosegue – a partire dal salario dal punto di vista quantitativo e qualitativo e di ricercare le condizioni che permettano di fare un’intesa”.
Per il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, “le relazioni industriali oggi più che mai devono rimanere un punto fermo per imprese e lavoratori, non possiamo permetterci disorientamenti. In queste quattro settimane abbiamo lavorato per rendere sostanziali norme e tutele. Abbiamo individuato, in continuità con il contratto del 2016 i filoni principali su cui costruire il nuovo Ccnl ma c`è ancora molto da fare. Quindi, bene l’apertura di oggi a trattare su tutto; dobbiamo lavorare a un contratto che consideri gli aspetti normativi e salariali. Il sistema dell’inquadramento avviato nel 2016 i temi legati al welfare, formazione sono tutti aspetti che devono trovare la loro completezza dentro un’intesa che valorizzi gli aspetti salariali che diano valore al lavoro”.
Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha ribadito come il contratto della metalmeccanica sia stato precursore e anticipatore di molti aspetti, anche per altri comparti. L’industria meccanica, aggiunge Palombella, viene da anni difficili contraddistinti da forti crisi, ben prima di quelle innescata dalla pandemia che, tuttavia, non hanno impedito di arrivare a risultati importanti.
“La nostra – afferma Palombella – è una piattaforma ambiziosa ma giusta. Su questa, con tutte le difficoltà, abbiamo iniziato una discussione che ha avuto anche momenti di stop. Ci sono ancora distanze tra noi e Federmeccanica-Assistal, tuttavia non abbiamo mai smesso di parlarci e di lavorare. Registrare differenze è normale, ma provare a superarle fa fare passi avanti”.
Insomma dopo gli stop iniziali, le parti sembrano aver trovato la strada giusta da seguire, benché ancora stretta e angusta e non priva di ostacoli. Emerge la consapevolezza del momento eccezionale che il lavoro sta vivendo. Emerge anche l’orgoglio delle tutele blu, un tempo il cuore pulsante del tessuto produttivo italiano, e oggi desiderose di riconquistare la centralità che un tempo fu, con il rinnovo del contratto.
Tommaso Nutarelli