Con il rinvio dal 17 al 26 luglio dell’udienza riguardo il ricorso per provvedimento d’urgenza richiesto dal liquidatore della Tmm, azienda dell’indotto Piaggio con stabilimento a Pontedera 8Pisa), per l’immediata rimozione del presidio dei lavoratori, scatta quasi un anno esatto dall’inizio della protesta che, nonostante tutto, “va avanti nel segno della democrazia e del rispetto delle regole civili. I lavoratori non si sono mai arresi di fronte alla mortificazione della perdita del posto di lavoro”. A darne notizia è Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana
Il 10 agosto 2017 agli 85 dipendenti venne notificata una procedura di licenziamento collettivo dopo che l’azienda aveva rassicurato tutti sulla continuità produttiva e sul futuro lavorativo. “In tutta questa vicenda la Tmm ha tenuto sempre un comportamento riprovevole che è continuato poi anche con il liquidatore – accusa Braccini -. Arrivare a chiedere non solo lo sgombero del presidio, (come se fosse all’interno del terreno aziendale) ma anche un milione di Euro di risarcimento danni ai lavoratori, segna una condizione inaudita e di profonda ingiustizia sociale”.
“Qualsiasi comunità civile è fondata sulla dignità del lavoro. Noi continuiamo ad andare avanti con il presidio con l’obiettivo di definire a breve la costituzione della cooperativa e cercare di dare uno sfocio lavorativo ai lavoratori Tmm”, conclude Braccini.