• Today is: venerdì, Giugno 2, 2023

Lavoro, il 45% delle aziende non riesce a reperire la manodopera necessaria

redazione
Maggio11/ 2023

Si chiama Look4ward, l’Osservatorio per il lavoro di domani presentato ieri a Milano da Intesa Sanpaolo con l’Università LUISS Guido Carli e in partnership con SIREF Fiduciaria, Accenture e Digit’Ed, che ha l’obiettivo di monitorare i fabbisogni di nuove competenze, di rigenerazione di figure professionali e di profili a sostegno dei nuovi business, in settori strategici per il Paese (Hospitality, Agrifood, Energy, Social & Health, Banking, It,) e supportare la progettazione di nuove iniziative di occupabilità.

Dall’Osservatorio emerge come a fronte di un tasso di disoccupazione in Italia del 7,8%, che sale al 22,3% tra i giovani, il 45% delle aziende non riesce a reperire la manodopera necessaria allo sviluppo. Per colmare questo gap è necessario investire sulle competenze, soprattutto facendo leva su nuove tecnologie, sostenibilità e soft skills. Il passaggio generazionale rappresenta, inoltre, un’opportunità per attivare processi innovativi e di transizione sostenibile nelle aziende italiane, mantenendo e incrementando i livelli di competitività, anche a livello internazionale.

La prima pubblicazione dell’Osservatorio, “A look at NEET. Analisi, categorizzazione e strategie di intervento”, si concentra sul problema sempre più diffuso in Italia e in Europa dei giovani che non lavorano, non studiano e non sono impegnati in attività di formazione. Secondo i dati Eurostat, nel 2021 i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training) nell’Unione Europea erano il 13,1% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, con significativa differenza tra le donne (14,5%) e gli uomini (11,8%), mentre l’Italia è il paese UE con la più alta percentuale (23,1%), circa 2,1 milioni di giovani, che salgono a 3 mln se consideriamo i ragazzi con un’età tra i 15 ed i 34 anni.

La ricerca individua cinque archetipi di NEET – i giovani dell’abbandono, le giovani mamme, le giovani potenziali, i figli del lockdown, i talenti del mismatch – che sintetizzano l’esperienza italiana rispetto al fenomeno, con l’obiettivo di visualizzare alcune delle caratteristiche ricorrenti per consentirne una migliore comprensione. Nei prossimi mesi è previsto l’ascolto di figure apicali di grandi imprese e PMI italiane per mappare la distribuzione territoriale delle competenze richieste, attraverso interviste e survey sugli aspetti più rilevanti. L’obiettivo è dare un contributo di conoscenza utile ad attivare percorsi formativi finalizzati all’inclusione sociale e all’occupabilità.

Elisa Zambito Marsala, Responsabile Social Development and University Relations Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “Intesa Sanpaolo ha da tempo assunto l’impegno di promuovere iniziative per la riduzione delle disuguaglianze e favorire l’occupabilità, in particolare dei giovani, impegno rafforzato con il Piano d’Impresa 2022-2025”. è da questa esigenza, spiega la responsabile, che nasce l’idea dell’Osservatorio permanente, che attraverso analisi semestrali fornisce un supporto scientifico “a imprese, istituzioni, associazioni, terzo settore per contribuire in modo fattivo al tema della richiesta di competenze nel mercato del lavoro, per supportare programmi di inclusione lavorativa sostenibili e scalabili, con impatto positivo per il Paese”.

e.m.

redazione