La battaglia delle opposizioni unite per il salario minimo prosegue anche alla Camera: un emendamento firmato da Giuseppe Conte (M5s), Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (Avs), Matteo Richetti (Azione), Elly Schlein (Pd), Riccardo Magi (Più Europa) è stato presentato al collegato lavoro in Commissione a Montecitorio (oggi alle 12 è scaduto il termine).
La proposta di modifica – una delle otto presentate in maniera unitaria dalle opposizioni – ricalca la proposta di legge che lo scorso anno è stata bloccata, sempre alla Camera, dalla maggioranza che ha approvato invece un disegno di legge delega attualmente fermo in commissione Affari Sociali al Senato. “In attuazione dell’articolo 36, primo comma, della Costituzione”, prevede l’emendamento, “i datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, sono tenuti a corrispondere ai lavoratori una retribuzione complessiva sufficiente e proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro prestato”. E ancora: “Il trattamento economico minimo orario stabilito dal CCNL, non può comunque essere inferiore a 9 euro lordi”.
Un emendamento unitario delle opposizioni sul salario minimo era stato presentato (e bocciato sia in aula che in Commissione poco più di un mese fa) anche al Senato alla legge di delegazione europea. Inoltre le opposizioni hanno lanciato la battaglia per il salario minimo anche fuori dal Parlamento: la scorsa settimana i leader hanno annunciato l’avvio di una raccolta firme per una iniziativa di legge popolare.
e.m.