L’Istat ha comunicato il 30 maggio scorso gli scostamenti tra realizzazione e previsione dell’inflazione misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati per gli anni 2009-2011, nonché la previsione di questo stesso indicatore per gli anni 2012-2015.
Tale stima teneva conto dell’aumento delle aliquote IVA del 10% e del 21% nella misura di due punti percentuali a partire dal mese di ottobre 2012 e di un ulteriore mezzo punto nel 2014, come previsto nel decreto legge n.98/2011 e rimodulato dal decreto legge n.201/2011.
In effetti, il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 ha disposto l’applicazione dell’incremento di due punti delle aliquote IVA del 10% e del 21% dal 1° luglio 2013 al 31 dicembre 2013. Inoltre, a decorrere dal 1° gennaio 2014 le aliquote sono rideterminate nella misura dell’11% e del 22%.
A seguito di tali modifiche normative, il Ministero dell’Economia a delle Finanze ha chiesto all’Istat di effettuare una nuova previsione dell’inflazione misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati per gli anni 2012-2015. Per il 2012 l’indice è 3,0, mentre per il 2013 scende a 2. Nel 2014 continua la sua discesa e si attesta a 1,8 per poi risalire nel 2015 al 2,1. (LF)
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