“Lanciare un referendum contro il JobsAct, come ha fatto la CGIL con l’accordo di esponenti del PD, Cinque Stelle e sinistra radicale, dimostra che il campo largo è contro il lavoro. Grazie alle nostre misure come JobsAct, Industria 4.0, IRAP costo del lavoro, 80 euro in busta paga, noi abbiamo aiutato le imprese e le famiglie”.
Così Matteo Renzi commenta sui social la decisione della confederazione di Corso Italia di indire quattro referendum sul lavoro, tre dei quali finalizzati a smontare le riforme varate dal governo Renzi nel 2015 e conosciute come Jobs Act.
“Chiedere di abolire il JobsAct – insiste il leader di Italia Viva- è la dimostrazione che la CGIL vuole andare contro chi crea lavoro. E che il PD va contro la propria storia. Noi stiamo dalla parte del lavoro, loro dalla parte dei sussidi”. E peraltro, conclude Renzi, “ il JobsAct ha creato lavoro stabile, non occasionale. Divieto di dimissioni in bianco per le donne. Più diritti per i precari. Il referendum sul JobsAct è l’ennesima bandierina ideologica di una sinistra che vuole rinnegare i tempi in cui governava perché preferisce stare all’opposizione”.
red.