Presso la sede di Confcommercio a Roma, si sono svolti oggi gli stati generali del Vending 2013 organizzati da Confida. “Il Vending è un settore che ha sempre resistito grazie al favorevole rapporto qualità prezzo, ha detto in tale occasione Lucio Pinetti, il presidente di Confida. 23 milioni di italiani hanno finora trovato nel distributore automatico una valida soluzione di acquisto pratica, di qualità e personalizzata. Ma adesso l’intero comparto (con oltre 1000 imprese e 30mila addetti), che crea un giro di affari complessivo di 2,5 miliardi l’anno, è fortemente penalizzato”. Secondo Pinetti, l’aumento dell’Iva dal 4% al 10% imposto dallo Stato, il conseguente aumento dei prodotti distribuiti e l’onere complessivo da sostenere per l’adeguamento delle macchine erogatrici ai nuovi codici, pari a 40 milioni di euro per le aziende, porterà per forza di cose a una maggiorazione dei prezzi. “Cambiare i prezzi dei prodotti ai distributori automatici, ha spiegato Pinetti, non è come aggiornare i listini e i registratori di cassa di un negozio. Bisogna modificare un milione di macchine, ciascuna delle quali contiene fino a 100 selezioni. Un lavoro enorme, con dei costi enormi. Ci aspettiamo un calo dei consumi e un calo degli investimenti con conseguenze sull’occupazione”. L’aumento dell’imposta sui prodotti somministrati attraverso i distributori comporterà un aumento di 5 centesimi su caffè e bevande calde, e di 10 centesimi su bevande fredde e snack.
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