L’Inail informa che le denunce di infortunio sul lavoro presentate nei primi cinque mesi dell’anno sono state 245.857, -24,1% rispetto a maggio 2022, 358 delle quali con esito mortale (-1,6%). Sono invece in aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 31.346 (+22,5%). Il calo degli infortuni è dovuto quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid. Diminuiscono i casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 290.283 del 2022 ai 210.234 del 2023 (-27,6%), mentre quelli in itinere, cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l`abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 6,3%, da 33.523 a 35.623.
Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -29,9% nella gestione industria e servizi (dai 263.242 casi del 2022 ai 184.445 del 2023), un -0,6% in agricoltura (da 10.276 a 10.216) e un +1,8% nel Conto Stato (da 50.288 a 51.196). La riduzione è più consistente al Sud (-30,9%), che precede Isole (-30,1%), Nord-Ovest (-27,2%), Centro (-23,7%) e Nord-Est (-16,0%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e l`Abruzzo.
Il calo dei casi mortali ha riguardato solo l’agricoltura (che scende da 42 a 36) e il conto Stato (da 19 a 12). Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Est (da 86 a 77), al Sud (da 73 a 68) e al Centro (da 77 a 74) e un incremento nel Nord-Ovest (da 100 a 108 casi) e nelle Isole (da 28 a 31). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano la Lombardia (+10 casi mortali), il Friuli Venezia Giulia (+7), la Liguria e l`Umbria (+6 ciascuna). I cali più evidenti sono quelli di Emilia Romagna (-8) e Calabria, Toscana e Piemonte (-7 ciascuna).
e.m.