I 34 operai impiegati nella miniera di Silius nel Gerrei, nella provincia del Sud Sardegna a pochi chilometri da Cagliari, hanno occupato da ieri mattina i due pozzi estrattivi di 600 metri di profondità a Gennas Tres Monti per chiedere risposte sul loro futuro occupazionale, in particolare sul rischio di essere trasferiti a 200 chilometri di distanza in un altro sito estrattivo, in vista della ripartenza dell’attività estrattiva assegnata dalla Regione Sardegna alla società privata Mineraria del Gerrei dal luglio. La protesta scatta proprio nel giorno in cui non è arrivata l’ultima busta paga e oggi sarà l’ultimo giorno della gestione di Igea, la società in house della Regione che finora ha garantito la conservazione dello stato dei luoghi e la messa in sicurezza.
Il segretario generale della Filctem Cgil di Cagliari, Giampiero Manca, reclama il rispetto della delibera di giunta dello scorso marzo, in cui si garantisce l’occupazione dei lavoratori nelle aree limitrofe di Silius e San Basilio e non l’allontanamento per trasferimento dalla loro residenza: spiega le ragioni della mobilitazione. “Chiediamo, inoltre, il pagamento immediato degli stipendi arretrati non ancora erogati, compreso l’ultimo. Ma soprattutto chiediamo alla nuova azienda garanzie occupazionali per tutti i lavoratori del sito”, aggiunge Manca.
Previsto oggi un incontro con l’assessora regionale dell’Industria, Anita Pili, alla presenza dei sindaci del territorio e della nuova società: era stato convocato a Cagliari, ma si svolgerà nella miniera di Silius.
e.m.