A Napoli operai della Whirlpool incatenati “contro l’immobilismo del Governo”. Ennesima protesta delle tute blu dello stabilimento di elettrodomestici di via Argine, ancora in attesa di risposte circa il proprio futuro occupazionale. I lavoratori della fabbrica di Napoli Est hanno lasciato il sito produttivo e si sono riversati in strada percorrendo alcune centinaia di metri mostrando lo striscione “Whirlpool Napoli”.
Qualora la multinazionale non ritirasse il proprio piano industriale, lo stabilimento di Napoli dovrebbe chiudere i battenti il prossimo 30 aprile, coinvolgendo oltre 400 persone.
“ll Governo non trova soluzioni nè per Whirlpool nè per il Paese – ha detto Vincenzo Accurso della Uilm – Queste catene, invece di rappresentare un legame con il futuro, ci immobilizzano in una realtà sempre più drammatica”. “L’immobilismo del Governo non permette di sbloccare questa situazione di prigionia dovuta alla scelta dell’azienda. Queste catene bloccano il Sud e bloccano l’Italia. Solo il lavoro le può spezzare e ci può aiutare a uscire dalla crisi post Covid”, ha concluso Accurso.
E’ durata circa un’ora la manifestazione simbolica inscenata dagli operai della Whirlpool di Napoli che si sono incatenati gli uni con gli altri e poi hanno organizzato un piccolo corteo in via Argine, nei pressi dello stabilimento.
“Chiediamo che il Governo convochi un tavolo e che trovi una soluzione per Whirlpool – ha aggiunto Accurso della Uilm – registriamo segnali di crescita per alcuni segmenti di aziende e gli elettrodomestici stanno riconquistando mercato. Se il Governo dice che si deve ripartire dall’industria e dal Sud, magari pensando anche a degli incentivi, deve risolvere il problema della Wirlpool di Napoli. Sono tre anni che aspettiamo che si muova qualcosa”.
TN