L’Italia è il Paese dell’Unione europea i cui lavoratori sono i più soggetti ad incidenti mortali sul lavoro: lo rivela uno studio di Eurostat basato sui dati più recenti disponibili, relativi al 1998.
La ricerca si concentra su nove settori rappresentativi, che includono l’agricoltura, l’edilizia, la pesca, il lavoro in fabbrica ed i trasporti. Dai dati rilevati emerge che nel 1998 in Italia il numero complessivo di incidenti mortali ha sfiorato i 1.200, su un totale di forza lavoro di circa 14 milioni e mezzo di persone.
L’Italia è al primo posto della classifica Ue sia se si escludono gli incidenti legati al traffico stradale e ai trasporti, che nel periodo di riferimento sono stati 686, sia nella lista che raggruppa tutti i vari tipi di decessi.
La preoccupante situazione italiana è messa ancor più in risalto dal confronto con altri paesi dell’Ue: la Germania ad esempio, pur contando nei settori analizzati quasi 24 milioni di addetti, si ferma sotto quota mille nella somma complessiva degli incidenti mortali, mentre la Francia, con 12 milioni di impiegati, ne fa registrare 813.
Complessivamente nell’Unione europea nel 1998 il numero di infortuni letali nei nove settori più a rischio ha superato i 4.800, e il totale sale a quasi 7.400 se si aggiungono gli incidenti avvenuti nel corso della fase di spostamento per recarsi o tornare dal luogo di lavoro. Se si considerano tutti i settori di lavoro il totale degli infortuni mortali nei Quindici è stato di 5.476, a cui si affiancano 3.100 incidenti durante gli spostamenti legati all’attività lavorativa.
La prestazione italiana è inquietante anche se si considerano gli infortuni non fatali, che hanno provocato assenze dal lavoro superiori a tre giorni. Nel 1998 se ne sono registrati 624 mila nei nove settori esaminati, un totale che mette l’Italia al secondo posto in Europa dopo la Germania (1 milione e 208 mila), che conta però circa 10 milioni di addetti in più in tali aree.
Gli oltre 136 milioni di lavoratori dell’Ue (tutti i settori considerati insieme) sono stati vittime nel 1998 di oltre 4 milioni di incidenti che hanno causato assenze prolungate dal lavoro. L’insieme di tutti gli infortuni che hanno causato assenze, ha comportato nei Quindici la perdita di 148 milioni di giorni di lavoro nel ’98, e la stessa cifra è prevista nel ’99.
Nell’Ue il settore di lavoro a maggiore rischio di incidenti è la pesca, seguita dall’agricoltura, dall’edilizia e dai lavori in campo sanitario. I lavoratori più soggetti ad infortuni sono quelli meno esperti: i giovani tra i 18 ed i 24 anni, coloro che occupano il proprio posto di lavoro da meno di due anni ed i lavoratori precari.
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