La pandemia è stata una frustata per il mercato del lavoro, consegnandoci alla vigilia del 1° maggio, un vero e proprio paradosso: ci sono più disoccupati, quasi un milione, ma anche più posti vacanti; il processo di incontro tra domanda e offerta di lavoro funziona male, anche per la mancata corrispondenza tra i requisiti richiesti dalle aziende e le qualifiche offerte dai lavoratori. Sono oltre 73mila i posti di lavoro non coperti e mai come ora, in presenza di accelerati cambiamenti strutturali, le politiche attive del lavoro richiedono una messa a punto. In particolare quelle dedicate a ridurre il mismatch, il disallineamento, tra i profili professionali che le imprese richiedono per stare al passo con i processi di innovazione tecnologica e la reperibilità di personale adeguatamente preparato o la tempestività nell`aggiornare le competenze di quello impiegato in azienda. È quanto emerge da un Policy Brief dell`Istituto Nazionale per l`Analisi delle Politiche Pubbliche “Il sistema duale come risposta all`evoluzione dei fabbisogni di competenze del mercato del lavoro” che verrà pubblicato a breve.
Il testo redatto da INAPP mette a confronto gli ultimi dati disponibili sul numero di qualificati e diplomati nei percorsi di IeFP e le stime sulla domanda di lavoro contenute nel rapporto Excelsior 2021-2025. Si evidenzia, di fatto, un significativo disallineamento. Un`offerta formativa complessiva (circa 80 mila unità) che è in grado di soddisfare solo il 52% della domanda potenziale, con situazioni ancora più critiche per gli indirizzi della meccanica, della logistica e dell`edilizia.
“Il blocco dei licenziamenti insieme al ricorso massiccio degli ammortizzatori sociali hanno causato una sorta di effetto ottico: il congelamento di una disoccupazione che inevitabilmente scoppierà accanto alla penuria di figure professionali sempre più ricercati dalle aziende – ha spiegato il professor Sebastiano Fadda, presidente dell`INAPP – Per effetto della pandemia molte imprese si sono trasformate, puntando sul digitale e sul commercio elettronico, un cambiamento che però non c`è nell`offerta di lavoro, mentre le professionalità più ricercate sono proprio nell`ICT. Come uscirne? Il matching tra domanda e offerta di lavoro richiede un radicale miglioramento dell`istruzione e della formazione tecnica professionale, come ha ricordato anche il presidente Draghi durante il suo insediamento. Ma per migliorare l`occupazione serve anche un aumento del tasso di partecipazione al lavoro delle donne, dei giovani e un profondo reskilling per i lavoratori in età adulta. Il “sistema duale” è uno strumento molto utile per ridurre significativamente il disallineamento”.
Andando nel dettaglio, lo studio dell`INAPP evidenzia come gli scarti tra qualificati/diplomati nell`anno 2019 e fabbisogni delle imprese si concentrino nell`ambito dei settori meccanico (oltre 26mila) e dei servizi di vendita e benessere, ai quali va aggiunto il settore edile (quasi 10mila unità). Percentualmente, risultano maggiormente carenti soprattutto le figure relative all`edile e ai sistemi e servizi logistici, che vedono coperto meno del 5% del fabbisogno, seguiti da servizi di vendita, meccanico e legno (coperto tra 16 e 21% del fabbisogno).
Esistono viceversa anche figure per cui l`offerta supera la domanda, tra cui quelle relative all`abbigliamento, e altre per cui la quota di rispondenza al fabbisogno è superiore al 90%, come nel caso dei settori servizi di custodia e accoglienza, trasformazione agroalimentare e ristorazione.
E.G.