In questi giorni, prima la Logos poi la Stac hanno aperto le procedure di mobilità (licenziamenti) per un totale di 100 lavoratori (40 Logos e 60 Stac). Le due imprese metalmeccaniche hanno ricevuto in subappalto dalla Elsag l’incarico di curare la manutenzione dei macchinari utilizzati da Poste italiane nei 21 centri di smistamento che sono sparsi sul territorio nazionale. L’appalto è scaduto il 30 marzo 2012, ma è stato prorogato fino al 30 giugno del corrente anno. Il nuovo appalto non è stato quindi ancora assegnato e non si conoscono i suoi contenuti.
Per la Fiom Cgil “è quindi incomprensibile il criterio che ha guidato le due società quando hanno dichiarato di voler effettuare 100 licenziamenti”. A giudizio dei metalmeccanici della Cgil, infatti, “la dimensione del taglio di organici proposto da Stac e Logos è irricevibile”. Se le due società dovessero acquisire il nuovo appalto, spiega la Fiom, il taglio proposto non garantirebbe infatti un servizio qualitativamente adeguato. Pertanto, il Coordinamento Rsu di Logos e Stac chiede il ritiro delle procedure di mobilità.
I sindacati dei metalmeccanici hanno intanto unitariamente avanzato una richiesta di incontro al ministero dello Sviluppo economico ove dovrebbe essere aperto un tavolo che faccia chiarezza sulle volontà di Poste italiane e di Elsag rispetto al settore delle meccanizzazioni postali. Un tavolo la cui apertura è stata peraltro richiesta più volte nell’arco degli ultimi 2 anni, senza che ciò sia mai stato effettuato dal governo. Inoltre, confermando lo stato di agitazione, occorrerà avviare una serie di incontri con le Prefetture per segnalare la criticità della situazione in relazione al servizio postale.

























