“Non si può intervenire sempre sulle pensioni per rimpinguare le casse dello Stato”. Lo afferma il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, commentando la proposta di escludere gli studi universitari e il servizio militare nel calcolo degli anni di contributi versati.
“Con questa misura – continua il sindacalista – non si farà altro che scaricare sulle lavoratrici e sui lavoratori i costi della correzione dei conti pubblici, causando un danno economico inaccettabile a coloro che hanno già pagato o stanno versando le rate per riscattare questi anni, danno particolarmente gravoso per le tante persone in mobilità che già si trovano ad affrontare una situazione difficile”.
“Anche per protestare contro questa proposta – conclude Centrella – il primo settembre saremo con Cisl e Uil davanti al Senato. Non è con provvedimenti di questo tipo che si raggiungono quegli obiettivi di equità e giustizia sociale che sono imprescindibili, soprattutto in un momento come quello attuale in cui i ceti medio-bassi sono stati già duramente colpiti dalla crisi”. (LF)
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