Il piano per la ristrutturazione del debito da 770 milioni del Gruppo Lucchini, siglato a luglio con gli istituti bancari, è a rischio in seguito alla decisione del governo francese di frenare la cessione di quattro centrali idroelettriche di Ascometal a una società svizzera. La vendita, da cui si sarebbero ricavati 50 milioni, era considerata come una garanzia indispensabile dalle banche creditrici. La notizia dello stop del governo transalpino è emersa oggi sulla stampa locale.
La frenata ha, di fatto, bloccato il percorso di ristrutturazione finanziaria del gruppo siderurgico, che detiene siti produttivi in Italia, tra cui lo stabilimento di Piombino. La notizia sta, ovviamente, creando forte preoccupazione dei sindacati e delle istituzioni locali, tra gli artefici dell’accordo che pareva aver consolidato le basi finanziarie del gruppo, ancora di proprietà di Mordashov per il 50,2% e di Severstal per il 49,8%. (FRN)
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