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Economia, Lagarde: nuovo aumento dei tassi dipende da inflazione ancora troppo elevata. Obiettivo resta il 2%

redazione
Settembre14/ 2023

Al termine del Consiglio direttivo della Bce, in cui sono stati annunciati nuovi rialzi ai tassi d’interesse, la presidente Christine Lagarde ha tenuto una conferenza stampa in cui ha chiarito le principali novità su analisi e previsioni della crescita economica. A partire dall’inflazione, che “continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”. Il Consiglio direttivo, spiega ancora Lagarde, “è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Ha per questo deciso oggi di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce”.

Proprio sulle decisioni riguardo ai tassi di interesse, la presidente della Bce precisa che “alcuni membri non hanno raggiunto le stesse conclusioni: alcuni governatori avrebbero preferito fare una pausa e riservarsi future decisioni quando ci fosse più certezza in base al trascorrere del tempo”, ma alla fine “c’è stata una solida maggioranza per concordare con la decisione” di aumentare ancora i tassi.

Sebbene nel corso del Consiglio fosse trapelato che questo aumento dei tassi sarebbe stato l’ultimo, Lagarde smentisce: “Non possiamo ancora dire che siamo al picco”, tuttavia “il focus” delle decisioni di politica monetaria per le prossime decisioni “sarà probabilmente più sulla durata” del mantenimento dei tassi a livelli restrittivi. “Non abbiamo discusso quanto sia il concetto di abbastanza a lungo'”, sul mantenimento di questo livello dei tassi “perché dipenderà dai dati. Quello che vogliamo fare – ha spiegato – è continuare essere legati ai dati e mettere alla prova le nostre valutazioni, rispetto alle future previsioni”.

Quanto al taglio sulle stime di crescita economica dell’area euro, riviste al ribasso “in maniera consistente” specialmente sul 2024 all’1% dal precedente più 1,5%, Lagarde da precisato che “sul 2024 molto di questa revisione, circa i tre quarti, è da attribuire all’effetto trascinamento del 2023. Stiamo attraversando un periodo di cinque trimestri di crescita molto a rilento e sulla base delle nostre previsioni stiamo arrivando alla fine di questo e poi avremo la ripresa”.

e.m.

redazione

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