Alta adesione allo sciopero dei lavoratori del settore energia e petrolio per rinnovare il contratto nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre scorso.
“Lo sciopero è riuscito – sottolineano in una nota i sindacati di categoria – al momento le raffinerie sono ferme, non ci sono prodotti lavorati in entrata e uscita e gli impianti marciano al minimo, così come previsto dalla legge. Questa è la prima risposta forte e compatta dei lavoratori del settore – spiegano i sindacati – per rinnovare il contratto nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre scorso.”
In particolare, secondo alcuni dati parziali del sindacato:
in Sicilia è altissima l’adesione allo sciopero per il rinnovo del Ccnl Energia e Petrolio. A Siracusa il petrolchimico è pressoché fermo 98,75 % Sonatrach – 91,6% Isab Lukoil – 98,2% Priolo servizi – Syndial 95,4%; a Gela (raffineria Eni + Enimed) 90% di adesione, con fermo di impianti e riduzione volumi di greggio estratto; a Snam Sicilia media del 70% di adesione in tutte le sedi; a Livorno, raffineria Eni con adesione dell’80% mentre la Sait e Termisol (coibenti) è al 100%; Eni Gas e Luce Torino al 60 %; Deposito Eni R & Vopliano 100 %; Deposito Costiero di Palermo oltre 85%; Petroven Porto Marghera 100% di adesione; raffineria Milazzo 80% coibentazione 100%; l’adesione allo sciopero alla Saipem Fano è del 75% Infine, il settore coibentazioni termoacustiche è totalmente fermo con adesioni del 99%.
E.G.