Tempo di magra in casa Ford. La società automobilistica americana, che veleggia ultimamente in cattive acque, ha già annunciato il probabile taglio di 8 mila “colletti bianchi” e il rallentamento dei ritmi di produzione di molti impianti in Usa e in Europa. Secondo quanto riportato dal Financial Times, gli interventi restrittivi farebbero parte del piano di ristrutturazione delle attività Ford che sarà presentato al consiglio di amministrazione a dicembre.
Il nuovo taglio della forza lavoro, pari al 20% dei dipendenti della casa americana, andrebbe ad aggiungersi ai 4.000-5.000 dipendenti già dimessi quest’anno tramite uscite volontarie e prepensionamenti. A chiudere i battenti dovrebbero invece essere quattro dei 21 impianti americani, due in Georgia, uno in New Jersey e un quarto nello Stato canadese dell’Ontario.
I ritmi di lavoro di molti altri stabilimenti, compresi alcuni in Europa, potrebbero subire netti rallentamenti e in alcuni casi potrebbero persino essere congelati in vista di una successiva interruzione definitiva dell’attività.
Al turbolento presente di Ford e alle sfide del prossimo futuro nel vecchio e nel nuovo continente, il Financial Times dedica un’approfondita analisi in cui il giornale ricostruisce l’era contraddistinta dalla guida di Jac Nasser e delinea le nuove strategie ideate dal suo successore, Bill Ford, ultimo rampollo della più famosa dinastia dell’auto.
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