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Furlan, serve una riforma complessiva nel segno dell’equità

redazione
Gennaio28/ 2020

“Ieri abbiamo fatto il primo incontro con il Governo sulle pensioni. E` stato ufficialmente aperto questo tavolo di confronto assolutamente significativo ed importante. Noi riprendiamo ovviamente dalla piattaforma che abbiamo presentato unitariamente come Cgil, Cisl e Uil”. Lo ha detto a Milano la leader della Cisl, Annamaria Furlan.

“Riprendiamo il filo del percorso che già con il governo Gentiloni c`eravamo dati. Bisogna ripartire da lì, da un accordo che fu definito allora da qualche politico un piatto di lenticchie”, ha proseguito.

“Quindi – ha aggiunto – è per noi positivio l`avvio immediato delle due commissioni: quella per esaminare scientificamente la gravosità di tutti i lavori e quella per separare assistenza da previdenza. E poi l`apertura di tavoli tematici molto significativi ed importanti su come creare una pensione di garanzia per i giovani perché non possiamo arrenderci che siano futuri pensionati e pensionate poveri vista la discontinuità del lavoro, questa è una cosa inaccettabile. Vogliamo discutere finalmente in modo chiaro di flessibilità di uscita. Noi abbiamo fatto proposte credo molto chiare: innanzitutto dopo 41 anni di contributi la possibilità di andare in pensione a prescindere dall` età ed iniziare a discutere sulla flessibilità in uscita dai 62 anni senza ovviamente ripercussioni negative sul livello delle pensioni. A questo proposito ricordo che oltre un quarto dei pensionati oggi è sotto i mille euro quindi di questo si deve tenere conto. E poi bisogna discutere delle risposte che diamo alle donne lavoratrici: la nostra proposta è di un anno di contributi per figlio. La maternità è un bene sociale non solo una scelta individuale della persona. C`è poi tutto il tema della rivalutazione delle pensioni: i nostri pensionati son tanti anni che non vedono rivalutata la loro pensione e questo è assolutamente inaccettabile. Cosi come credo si debba aprire immediatamente una discussione seria sulla non autosufficienza sapendo che per altro questa oggi grava totalmente sulla famiglia italiana e non riguarda solo anziani ma tanti giovani, purtroppo.

Quindi serve una riforma della previdenza complessiva nel segno dell`equità”.

TN

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