Il report Istat sul commercio estero e i prezzi all’import della produzione industriale rileva che a maggio sia le esportazioni (-0,2%) sia le importazioni (-1,2%) sono in diminuzione congiunturale. Il surplus commerciale è di 5miliardi (+4,1miliardi a maggio 2015).
La lieve flessione congiunturale dell’export è la sintesi di un marcato calo delle vendite verso i mercati extra Ue (-3,0%) e di un rilevante aumento di quelle verso l’Ue (+2,1%). I beni strumentali (-3,3%) e i beni di consumo durevoli (-2,7%) sono in diminuzione mentre i prodotti energetici (+15,5%) risultano in forte crescita.
A maggio la crescita tendenziale dell’export (+2,4%) è da ascrivere esclusivamente all’area Ue (+5,8%). La variazione tendenziale grezza al netto della correzione per giorni lavorativi (22 a maggio 2016 contro i 20 di maggio 2015) è negativa (-0,6%). La diminuzione tendenziale dell’import (-0,2%) è determinata esclusivamente dall’area extra Ue (-5,9%) e principalmente dagli acquisti di prodotti energetici (-26,5%) al netto dei quali si registra un aumento del 3,8%.
Nel trimestre marzo-maggio, rispetto al trimestre precedente, l’aumento delle esportazioni (+1,3%) è determinato da entrambe le aree di interscambio: +1,3% per l’area extra Ue e +1,2% per l’area Ue. I beni strumentali registrano l’espansione più consistente (+2,9%).
Nel primi cinque mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 18,7 miliardi (+28,7 miliardi al netto dei prodotti energetici).
Si rileva un aumento tendenziale dei volumi per entrambi i flussi: +4,8% per l’import e +1,0% per l’export.