Prosegue la ripresa del manifatturiero dell’area euro, che a febbraio ha segnato un rallentamento meno marcato di quanto riportato nelle stime iniziali. I dati definitivi dell’indice dei responsabili degli approvvigionamenti segnano 53,2 punti a febbraio, dai 54 punti di gennaio secondo l’elaborazione della società di ricerche Markit Economics. Un valore inferiore al picco da 32 mesi di inizio anno ma che resta al di sopra dei 50 punti, soglia limite tra crescita e contrazione dell’attività. Sul manifatturiero dell’Italia, secondo Markit, il relativo indice si è attestato a 52,3 punti, in rallentamento dai 53,1 di gennaio ma anche qui sempre a valori espansivi. Si è registrato un incremento dei livelli occupazionali, che però è stato leggero e il più debole dell’attuale sequenza di creazione occupazionale che dura da quattro mesi. Tornando al quadro generale, secondo Chris Williamson, capo economista di Markit i dati confermano la natura “fragile” della ripresa di Eurolandia. Tuttavia fanno presagire che “il Pil potrebbe aumentare dello 0,4-0,5 per cento durante i primi tre mesi dell’anno, sempre che a marzo la ripresa non perda ulteriore vigore. I livelli occupazionali sono inoltre aumentati per il secondo mese consecutivo”, anche se qui “la crescita è però ancora molto debole”.
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