Sostenere la creazione di posti di lavoro tra i giovani, promuovere salario minimo e dialogo sociale e rafforzare il coordinamento tra i 27. Sono questi i tre punti forti della Comunicazione “Verso una ripresa ricca di lavoro”, di fatto l’Agenda per la creazione di un mercato unico del lavoro nella Ue anticipata dall’Ansa.
Il salario minimo fa così per la prima volta capolino tra i documenti della Commissione Ue. La Comunicazione, che verrà presentata mercoledì a Strasburgo dal commissario agli affari sociali Laszlo Andor, sottolinea come questo strumento può “aiutare a prevenire la crescente povertà tra i lavoratori e limitare la distruttiva corsa al ribasso del costo del lavoro”. L’Italia è tra i pochi paesi Ue in cui non esiste un salario minimo, se non quello stabilito dai singoli accordi settoriali.
Un altro punto su cui la Commissione insiste è quello della necessità di “rafforzare il dialogo sociale, da cui dipende in maniera cruciale» il successo delle politiche sul lavoro”.
Quanto alla creazione di impiego, Bruxelles propone di attingere ai fondi Ue, di potenziare i sussidi per l’assunzione di giovani e disoccupati di lungo corso, di tagliare il cuneo fiscale e di lottare contro il nero. In particolare la Commissione individua tre settori su cui puntare: l’economia verde, salute e assistenza sociale e telecomunicazioni.
Altro aspetto su cui batte Bruxelles è quello della creazione di un vero e proprio mercato unico europeo, un obiettivo da raggiungere aumentando il coordinamento tra i 27, rimuovendo gli ostacoli alla mobilità e facilitando il riconoscimento delle competenze. Dal 2008 ad oggi sono 6 milioni i posti di lavoro andati in fumo nella Ue. (LF)
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