Con una nota, ArcelorMittal annuncia che AM InvestCo e i Commissari Ilva hanno firmato oggi un atto di modifica (l’“Accordo di Modifica”) dell’originario contratto di affitto e acquisto dei rami d’azienda di Ilva. L’Accordo di Modifica delinea i termini di un investimento significativo in AM InvestCo da parte di soggetti italiani a partecipazione statale, ponendo così le basi per una nuova importante partnership tra ArcelorMittal e il Governo Italiano. L’investimento nel capitale da parte del Governo Italiano, da regolarsi in un contratto (il “Contratto di Investimento”) da sottoscrivere entro il 30 novembre 2020, sarà almeno pari al debito residuo di AM InvestCo relativo all’originario prezzo di acquisto dei rami d’azienda di Ilva.
L’Accordo di Modifica è strutturato attorno a un nuovo piano industriale per Ilva, che comprende investimenti in tecnologie per la produzione di acciaio a basso utilizzo di carbonio. L’aspetto fondamentale del nuovo piano industriale è dato dalla costruzione di un impianto per pre-riduzione del minerale ferroso (DRI), che sarà finanziato e gestito da investitori terzi, e un altoforno ad arco elettrico che sarà costruito da AM InvestCo.
Inoltre, AM InvestCo e i Commissari Ilva hanno stipulato un separato atto transattivo con il quale AM InvestCo ha accettato di revocare la comunicazione di recesso dal contratto originario e i Commissari Ilva hanno accettato di ritirare la loro richiesta di misure cautelari, la cui udienza era stata fissata per il 6 marzo 2020 presso il Tribunale Civile di Milano.
Nel caso in cui il Contratto di Investimento non venga sottoscritto entro il 30 novembre 2020, AM InvestCo ha un diritto di recesso, subordinato al pagamento di un importo concordato.
Il closing del contratto di affitto acquisto è adesso previsto per il maggio 2022, subordinatamente al verificarsi di varie condizioni sospensive*. Le condizioni sospensive al closing, informa infine la nota, sono: il closing del Contratto di Investimento; la modifica dell’attuale piano ambientale per tener conto delle modifiche contenute nel nuovo piano industriale; la revoca di tutti i sequestri penali che insistono sullo stabilimento di Taranto; l’assenza di misure restrittive – nell’ambito dei procedimenti penali in cui Ilva è imputata – nei confronti di AM InvestCo; e un nuovo accordo con le organizzazioni sindacali.