La Uilca continua la sua battaglia contro la desertificazione bancaria. Dopo i report presentati nei mesi scorsi, il sindacato dei bancari della Uil ha prodotto un aggiornamento sul clima di insoddisfazione e mal contento delle persone per la chiusura delle filiali. Si tratta di un’anticipazione del secondo rapporto “L’impatto della desertificazione bancaria sugli italiani 2024”, che vedrà anche dei focus tematici, in macroaree regionali, che analizzeranno i risvolti della desertificazione bancaria nelle piccole medie imprese, nelle aree rurali e nelle modalità di erogazione del credito. Il primo focus riguarda le regioni dell’area settentrionale su “La desertificazione bancaria e le piccole medie imprese”, il secondo, “Desertificazione bancaria dalle zone rurali alle grandi città”, è volto a rilevare, nel centro Italia, la relazione tra la chiusura degli sportelli bancari e lo spopolamento dei piccoli comuni. Il terzo focus, dal titolo “La desertificazione bancaria e il fenomeno dell’usura”, tocca il Sud e le Isole. L’indagine, realizzata con metodologia CATI (intervista telefonica) e CAWI (intervista web), ha coinvolto 2.400 persone di cui il 51,6% donne e il 48,4% uomini.
Raffrontando i risultati del 2024 con quelli dello scorso anno, oltre nove persone su dieci, ossia il 93,2%, affermano di essere poco o nulla soddisfatte dell’abbandono della banca del proprio territorio. Un sentimento cresciuto del 5,2% rispetto all’88% del 2023. La sensazione degli intervistati sulla crescente desertificazione bancaria si ritrova anche nella domanda “quanto è stata percepita la mancanza/riduzione dello sportello – filiale della banca”, alla quale il 70% ha risposto di aver sentito in maniera forte l’assenza o la riduzione di punti fisici. Un dato che registra un incremento del 6,7% sul 63,5% del 2023. Dal rapporto si evince, inoltre, il bisogno delle persone di recarsi alla propria filiale. Nel 2024 cinque persone su dieci, il 54% rispetto al 52,4% del 2023, hanno affermato di essere andati in banca “almeno una volta al mese” e, nello specifico, due una volta alla settimana e tre una volta al mese.
Secondo i dati elaborati dal centro studi Orietta Guerra della Uilca in Italia, dal 2018 al 2023, gli sportelli bancari sono diminuiti del 20,7% (-5.248), i comuni serviti da banche sono diminuiti del 13,4% (-717). Anche i dipendenti hanno subito un calo del 6% (-16.727). Una tendenza che per il sindacato è figlia di molteplici fattori, ma due sono a impattare maggiormente: le aggregazioni bancarie e la digitalizzazione. Il primo, secondo la Uilca, deve svilupparsi in una logica di medio-lungo periodo a sostegno di territorio e imprese e non guardare unicamente al contenimento dei costi e alla riduzione degli sportelli. Sull’uso del digital banking i dati Eurostat parlano di un balzo considerevole per il nostro paese, dovuto anche al gap rispetto agli altri partner europei, che dal 2018 al 2023 è passato 33,8% al 51,5%, mentre in Europa si è passati dal 51,4% al 63,8%.
La banca, dunque, non è vista dalle persone semplicemente come un bancomat dal quale prelevare, ma anche come luogo sicuro dove custodire i propri risparmi e ricevere consigli su come investire. “Le filiali – afferma il segretario generale della Uilca, Fulvio Furlan, – costituiscono presidio di sviluppo e legalità, in mancanza del quale intere comunità rischiano di essere lasciate sole. È il momento che le banche recuperino il loro ruolo di servizio ai territori, alle persone e al tessuto imprenditoriale del paese”.
Tommaso Nutarelli